Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Belluno Dolomiti desidera ricordare con affetto Pieralberto Za, il giovane industriale di Belluno scomparso domenica scorsa vicino a Città del Capo in Sud Africa, e stringersi alla famiglia in questo momento di dolore. Pieralberto, come la sorella Anna, era stato membro del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Associazione fra gli Industriali della Provincia di Belluno dal 1996 al 1998, dove aveva ricoperto cariche importanti nel Direttivo Provinciale. Il suo spirito libero e la sua voglia di misurarsi con il mondo lo avevano portato ben undici anni fa con la moglie Federica lontano da Belluno e dalle sicurezze familiari ed economiche che aveva qui, nella sua terra, per misurarsi con un mondo nuovo e sconosciuto. Queste le parole di Marco Bortoluzzi, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Belluno Dolomiti: “Per tutti noi giovani imprenditori Pieralberto rappresenta l’uomo che ha avuto il coraggio di lasciare tutte le certezze, che ha superato la paura di rischiare, che ha preferito non adagiarsi ma andare a conoscere un Paese nuovo dove ha trasferito e acquisito competenze importanti, dove ha costruito dal nulla un’impresa di successo e la sua nuova vita con la compagna di sempre e i suoi tre figli. Pieralberto è e sarà sempre un esempio di umanità e imprenditorialità”. Serena Lavina, Past President del Gruppo Giovani Imprenditori di Belluno “Quando ho conosciuto Pieralberto l’ho da subito trovato estremamente brillante, con un’energia e una voglia di fare che mi avevano colpito. Era un ragazzo giovane quando è entrato nel Gruppo Giovani Imprenditori tra il 1996 e il 1998 quando ero Presidente, e insieme alla sorella Anna ha dato un grosso contributo all’Associazione, sia in termini di idee che in termini fattivi. È stata sua l’idea della mostra di archeologia industriale che abbiamo organizzato, e non solo”. Michele Faggioli, Past President del Gruppo Giovani Imprenditori di Belluno lo ricorda così: “L’ho conosciuto in missione imprenditoriale in Sud Africa nel 1995. Il ricordo che ho è di un ragazzo che veniva da una famiglia con un dna di personalità vulcaniche. Pieralberto aveva una personalità ancora più esplosiva di quella del padre, della madre e della sorella, tutti molto creativi e concreti. Questo lo ha portato a scegliere di andare in un Paese dove poter esprimere al meglio se stesso, la propria fantasia e creatività, senza dover sottostare alla nostra burocrazia. Insofferente ai vincoli è il simbolo positivo di chi ha avuto coraggio”. “Pieralberto era un amico,” afferma Gianluca Vigne, Presidente dei Giovani industriali del Veneto, “Un ragazzo figlio imprenditori bellunesi, di buona famiglia, cosa che a volte si rivela un requisito sufficiente per scegliere di non guardare oltre. Lui non l’ha fatto, ha scelto di mettersi in gioco, intraprendendo un viaggio che lo ha portato in una metropoli cosmopolita quotidianamente attraversata dalla modernità da dove guardava all’Italia sempre con un sorriso”.