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mercoledì, Novembre 6, 2024
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Paolo Doglioni scrive a Trenitalia

Paolo Doglioni, presidente della Camera di Commercio di Belluno interviene presso la Direzione regionale Trenitalia di Venezia-Mestre, per rappresentare la situazione “poco edificante” della rete ferroviaria nella nostra provincia. “Un territorio, quello bellunese – scrive Doglioni – che è “soffocato” dal traffico su gomma che scorre lungo tutte le sue direttrici principali, dalla Valbelluna al Cadore.  Un efficace servizio ferroviario potrebbe costituire la più valida alternativa per il decongestionamento del traffico stradale e per migliorare la salute e la qualità di vita dei cittadini. Ma la ferrovia bellunese, così come è strutturata attualmente, non è in grado di reggere il confronto con la strada. La carenza di corse e gli elevati tempi di percorrenza, specie nei collegamenti con la pianura veneta, scoraggiano l’uso del treno e lo rendono poco concorrenziale rispetto agli altri mezzi di trasporto (auto, pullman ecc.). Negli ultimi decenni si è assistito ad un generale decadimento del trasporto ferroviario locale conseguente ad una forte riduzione del personale, specie di quello addetto alla manutenzione ferroviaria, alla soppressione di numerose corse fra le quali anche la storica “Freccia delle Dolomiti”, alla chiusura delle stazioni intermedie, dei caselli e dei pochi scali  merci esistenti, divenute per lo più aree dismesse, il cui stato di degrado non fa certamente onore ad una provincia ad elevata vocazione turistica quale la nostra.
La scomparsa del capostazione e dei manovratori dalla stazione di Calalzo di Cadore, sostituiti da una gestione diretta “da Belluno”a partire dal 1° aprile scorso rappresentano un’ulteriore conferma del progressivo disimpegno da parte della Rete Ferroviaria Italiana. Un’operazione che mette anche a rischio il convoglio Calalzo – Roma, un comodo servizio previsto nei periodi di maggior afflusso turistico (circa 60 giorni all’anno) in cui i viaggiatori hanno l’opportunità di  portarsi appresso la propria auto. La soppressione di questa corsa potrebbe infliggere un colpo mortale al trasporto ferroviario locale, con effetti negativi sulle presenze turistiche, specie nel Cadore. Mi auguro – conclude il presidente –  che tutto ciò non avvenga e che i numerosi turisti possano raggiungere le nostre stupende località in sicurezza e senza patemi d’animo. Lo dico sia come privato cittadino sia nelle vesti di presidente della Camera di Commercio di Belluno in cui opero quotidianamente per la promozione dei servizi  sul territorio”.

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