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giovedì, Maggio 16, 2024
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Regionali: chiamata per il Bard dal Pd. De Menech: “Negli ultimi mesi il movimento si è tramutato in soggetto politico e ora deve decidere”

Roger De Menech, deputato Pd
Roger De Menech, deputato Pd

Nella conta dei voti per le prossime elezioni regionali tutto fa brodo. E così, dopo che il direttivo provinciale ha sbattuto la porta in faccia al Bard, ora l’onorevole De Menech, nonché segretario regionale del Pd riapre la trattativa.

“Condividere la discontinuità. E’ quanto offre il Partito democratico del Veneto a tutti i soggetti politici che vogliono liberarsi del centralismo regionale. Anche a Belluno e nel suo territorio.  «Faccio due esempi –  afferma il segretario regionale del Pd, Roger De Menech –  vogliamo discontinuità con una giunta regionale che ha fatto i salti mortali pur di evitare che Belluno fosse rappresentata nel Comitato paritetico per la gestione dei fondi per i Comuni di confine, ma ne è uscita sconfitta perché il governo centrale ha tenuto il punto; discontinuità con la Regione che ostacola la cessione di competenze e risorse alla Provincia di Belluno, se pur previste da una legge votata all’unanimità dal consiglio regionale».

Il Pd, assicura il segretario regionale, è pronto a dialogare con ogni soggetto disponibile a condividere la visione di un Veneto capace di valorizzare le differenze e le autonomie territoriali. «Siamo per un’autonomia fattuale. Oltre a non migliorare la vita dei cittadini, piantare bandierine non è il nostro mestiere».

Questo ragionamento vale per tutti i partiti del Veneto e, in provincia di Belluno, anche per il Bard. Negli ultimi mesi il movimento si è tramutato in soggetto politico e ora deve decidere quale forza di governo può rappresentare al meglio le istanze dei bellunesi. Nel contesto attuale, giova ricordare che l’unico partito capace di produrre risultati concreti – in parlamento con la riforma Delrio e in consiglio regionale con la legge sull’autonomia della provincia di Belluno – continua a essere il Partito democratico.

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