In un territorio ricco di storia, cultura e bellezze naturali si contano oltre 4.400 unità locali (fra sedi e filiali dipendenti) in provincia di Treviso per 18.200 addetti nel territorio. A Belluno sono quasi 830 le unità locali e 2.000 gli addetti
Treviso, 5 Settembre 2024 – Le nostre province, Treviso e Belluno, sono ricche di storia, cultura e bellezze naturali – commenta il Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, Mario Pozza.
Abbiamo le Dolomiti, patrimonio Unesco dal 2009, con una serie di paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza naturale. Esattamente dieci anni dopo, nel 2019, si sono aggiunte ai siti Unesco le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, paesaggio inizialmente aspro che l’ingegno e la sapiente opera dell’uomo hanno saputo modellare nel corso dei secoli creando un ambiente dove natura ed attività umane si fondono in modo armonioso creando un paesaggio dai caratteristici tratti a mosaico. Nella provincia di Treviso e Belluno, sono presenti numerose ville venete. Tre di queste ville, progettate dal Palladio, sono inserite nella lista dei beni protetti dall’Unesco: Villa Emo a Fanzolo di Vedelago, Villa Barbaro a Maser e Villa Zeno.
A Treviso e a Belluno si possono visitare i luoghi natii di grandi artisti come Tiziano, Canova e Giorgione ed ammirarne le loro opere. Abbiamo musei che raccontano i successi della nostra storia imprenditoriale (come, ad esempio, il museo dell’occhiale e quello dedicato allo scarpone ed alla calzatura sportiva).
Condividere con la comunità, questo patrimonio dal valore inestimabile, è motivo di crescita sociale e favorisce il senso di identità e di appartenenza al territorio.
La presenza di bellezze culturali e naturali, inoltre, crea attrattività e spendibilità anche dal punto di vista turistico. E il turismo è una leva importante a sostegno della nostra economia ed è occasione di visibilità per le nostre imprese.
È partendo da queste premesse che ci sembrava utile approfondire la dimensione della filiera culturale e creativa nelle province di Treviso e di Belluno. È una filiera estesa, che comprende enti pubblici, organizzazioni non-profit, imprese private; che porta benefici economici anche ad altri settori produttivi -riflette il Presidente.
Basti pensare – prosegue Pozza – che, secondo alcuni studi, per ogni euro realizzato dalle imprese culturali e creative se ne attivano 1,8 in settori diversi, come turismo, trasporti, industria del made in Italy ad esempio. A Treviso e Belluno il sistema culturale e creativo ha generato quasi 1,8 miliardi: è una stima, che corrisponde a circa il 5% del valore aggiunto totale delle due province.
Per quanto riguarda il perimetro di attività, il report preparato dal nostro Ufficio Studi si concentra sull’insieme della filiera costituito dalle imprese private che, in base al settore economico principale/prevalente, svolgono un’attività di tipo “culturale” o “creativo” così come viene definito dall’Istat, che considera come attività culturali quelle dedicate all’ideazione, produzione e distribuzione di beni e servizi culturali e come attività creative quelle che impiegano e utilizzano saperi e contenuti culturali come input per la produzione di beni e servizi non prettamente culturali ma con un contenuto spiccatamente innovativo o originale.
In base a questo perimetro in provincia di Treviso si contano oltre 4.400 unità locali, fra sedi e filiali dipendenti, cui fanno riferimento oltre 18 mila addetti. A Belluno sono quasi 830 le unità locali per 2 mila addetti. È una filiera che vede un lieve aumento del numero di attività rispetto a giugno 2019 (rispettivamente +22 a Treviso e +18 a Belluno). Crescono, in particolare, quelle riferite alla componente creativa (soprattutto comunicazione e design per Treviso e artigianato per Belluno).
Anche come Camera di Commercio – prosegue il Presidente, – siamo in prima linea nella promozione del nostro patrimonio, naturale e culturale. Lo facciamo agendo su più fronti, con azioni che mirano a governare la leva del turismo in maniera coordinata e sostenibile e sostenendo iniziative che valorizzano la bellezza del fare impresa attraverso la bellezza del nostro territorio.
Abbiamo una partecipazione attiva nella Fondazione Marca Treviso e nel Consorzio DMO Dolomiti, importanti per promuovere il nostro territorio in modo coordinato e con una visione strategica di lungo periodo.
Pensiamo, inoltre, che sia fondamentale investire nella formazione delle nuove generazioni e nell’innovazione. Abbiamo attive collaborazioni con ITS Academy Turismo Veneto, per dotare i giovani delle competenze giuste ad intercettare, e soddisfare, le nuove tendenze che vedono il turista sempre più digitale, attento alla sostenibilità e in cerca di destinazioni ed esperienze al di fuori dei circuiti noti. Abbiamo azioni mirate in tema di orientamento al lavoro e contribuiamo alla progettualità di GenerAZIONE2026, consapevoli che rappresenta non solo un’occasione per i ragazzi di crescita educativa basata sui valori e sullo spirito che animano i Giochi Olimpici e Paralimpici, ma è anche, in vista dell’appuntamento Milano Cortina 2026, un’opportunità di promozione delle eccellenze culturali, artistiche ed imprenditoriali di Belluno e di Treviso.
Infine – conclude Pozza – abbiamo scelto di appoggiare quelle iniziative che permettono ai visitatori di immergersi nella ricca storia artistica e culturale del nostro territorio. Molte sono manifestazioni consolidate, altre sono delle novità: “Il filo rosso fra Arrigo e Leonor: Arrigo Boito ed Eleonora Duse”, “L’estate tizianesca” con la valorizzazione dei luoghi del Tiziano, “Arte e musica tra Pelmo e Civetta”, il “Festival degli Aquiloni” nel lago di Santa Croce, i “Suoni di Marca” nei bastioni delle mura trevigiane.
Il Sistema Culturale e Creativo: driver di crescita dell’intero sistema economico
Il Sistema culturale e creativo è oggetto di studio ormai da diversi decenni, perché ritenuto creatore di conoscenza e di innovazione, facilitatore nella trasmissione dei saperi all’intero sistema economico. Favorisce, inoltre, nella comunità locale, lo sviluppo sociale e la creazione di un senso di identità e di appartenenza al territorio.
È un sistema che tocca diversi ambiti e per questo, nonostante gli studi sull’argomento abbondino, non di facile perimetrazione nelle attività. Fondazione Symbola prende a riferimento le attività definite nel “Libro verde della cultura (Unesco)” per determinare soprattutto quelle rientranti nel comparto delle industrie culturali, mentre Istat ha di recente lavorato ad una nota metodologica che definisce più nel dettaglio anche le attività riferibili al comparto creativo del sistema.
Il presente report prende spunto da queste analisi (di Fondazione Symbola e dell’Istat) per stimare il valore economico e la dimensione, in termini di imprese e occupazione, della filiera culturale e creativa, in particolare, delle province di Treviso e di Belluno.
Nel complesso, il Sistema Produttivo Culturale e Creativo italiano vale 95,5 miliardi di euro. Questo dato, stimato da Fondazione Symbola-Unioncamere per l’anno 2022, rappresenta il 5,6% del valore aggiunto nazionale totale realizzato nel periodo. Il Veneto vi ha contribuito per quasi un decimo: sono 9 miliardi, pari al 5,4% del totale dell’economia regionale. A Treviso questo comparto vale 1,5 miliardi di euro (il 5,3% del totale dell’economia provinciale) e a Belluno il valore è stimato in 253 milioni di euro (corrispondenti al 4% del totale).
Al Sistema culturale e creativo, inoltre, è riconosciuto un ruolo di moltiplicatore del valore economico realizzato: secondo le stime di Fondazione Symbola e Unioncamere , per ogni euro di valore aggiunto prodotto in Italia dal sistema, ne vengono attivati altri 1,8 in settori economici diversi (turismo, trasporti e made in Italy ad esempio).
La filiera della cultura e della creatività: un sistema composito in crescita nel quinquennio
La filiera della cultura e della creatività è un sistema economico composito dove operano istituzioni pubbliche, organizzazioni non-profit ed imprese.
È su quest’ultimo sottoinsieme che si concentra l’attenzione nel quantificarne la dimensione, utilizzando le banche dati statistiche messe a disposizione da Infocamere sui dati del Registro Imprese.
In base a questi dati, al 30 giugno 2024, in Italia la filiera della cultura e della creatività è composta da quasi 281.500 unità locali attive fra sedi e filiali dipendenti cui fanno riferimento oltre 720 mila addetti.
In Veneto si concentra quasi un decimo delle attività nazionali: sono 24 mila unità locali per oltre 77 mila addetti nel territorio.
La filiera della cultura e della creatività trevigiana conta più di 4.400 unità locali e 18.200 addetti in provincia; quella bellunese si compone di quasi 830, fra sedi e filiali dipendenti, cui fanno riferimento 2.000 addetti nel territorio.
Queste consistenze sono stimate utilizzando il perimetro delle attività economiche definito dall’Istat , che in un apposito studio ha individuato le attività, che, per loro natura e caratteristiche, sono riferibili ai comparti “culturale” e “creativo”.
In particolare, nel comparto:
• “culturale”, sono considerate le attività dedicate all’ideazione, produzione e distribuzione dei beni e dei servizi culturali;
• “creativo”, rientrano attività che impiegano e utilizzano saperi e contenuti culturali, siano essi tradizionali e/o innovativi, come input per la produzione di beni e servizi non prettamente culturali, ma con un contenuto spiccatamente innovativo o originale anche in termini estetici.
In provincia di Belluno, prevale di poco il comparto culturale: conta 454 unità attive, che rappresentano quasi il 55% delle attività provinciali della filiera. Significativo, rispetto alla media veneta e italiana, è il peso del settore audiovideo, musica e software: sono più del 19% del totale attività della filiera (per buona parte esercizi commerciali di materiale per ottica e fotografia) ed in esse trovano impiego quasi il 30% degli addetti. Di rilievo, per il comparto, è anche l’incidenza dell’editoria, libri e stampa (23,8%) e, per il ramo creativo, dell’artigianato: sono quasi 30% delle unità locali totali, in cui si concentra il 35% degli addetti complessivi.
Quanto alla dimensione delle imprese della filiera si tratta per la maggior parte di imprese di piccola dimensione: a Treviso i due terzi hanno nel loro organico da 1 a 9 addetti, incidenza in linea con la media nazionale, che sale a Belluno all’83,2%.
Le imprese giovanili rappresentano il 9% del totale imprese trevigiane attive nella filiera, in linea con la media nazionale e di poco inferiore alla media veneta (9,8%); a Belluno il loro peso si attesta al 8,3% sul totale. Sono valori medi, che incorporano una partecipazione maggiore di imprese giovanili nelle attività legate alla comunicazione (21,8% a Treviso e 13,5% a Belluno), nell’architettura e design (10,5% a Treviso e 17,9% a Belluno) e, per Treviso, anche negli spettacoli dal vivo e intrattenimento (13,4%) e nell’audio video e software (10,3%),