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venerdì, Dicembre 1, 2023
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Cantiere per la Variante di Longarone. Nuova riunione del Comitato di Fortogna

Fortogna (Comune di Longarone)

Si è tenuta nella serata del 2 ottobre una nuova riunione frazionale spontanea.

“Avrebbe dovuto essere una assemblea pubblica – fanno sapere i promotori del Comitato di Fortogna – come annunciato del sindaco Padrin ai microfoni di Tele Belluno il 14 settembre ma poi all’ultimo ha declinato la presenza a causa della impossibilità di confermare quanto dichiarato nella stessa intervista, ovvero l’individuazione di una nuova sede per il cantiere ‘CB01’ rispetto ai progetti di ANAS che la posizionano nel centro abitato di Fortogna”.

“Ricordiamo  – prosegue la nota del Comitato – che con i suoi 18.900 mq di superficie produrrebbe una devastazione irreversibile per la parte verde del paese e creerebbe una situazione insostenibile per il transito dei mezzi nella strada comunale della frazione e relativa qualità di vita.

Ci rammarica il comportamento dell’Amministrazione, sia comunale che provinciale, che da un anno lavorano su questa autorizzazione senza aver mai informato la popolazione di questo progetto e il fatto che continuano a farlo.

La richiesta degli abitanti di Fortogna è di avere spiegazioni chiare su come sono andate le cose fino ad ora e di come Comune e Provincia si stanno muovendo per portare avanti gli interessi dei cittadini.

Siamo convinti che la condivisione e la collaborazione possano essere elementi strategici fondamentali ed efficaci per ottenere il risultato a cui auspichiamo nell’interesse di tutta la comunità.

La riunione è stata anche questa volta molto partecipata, più di 100 persone sono intervenute, qualcuno da altre frazioni. Tra i presenti anche l’architetto Renato Migotti, presidente dell’associazione “Vajont. Il futuro della memoria” che ha evidenziato la necessità, di cui tanto si parla ma poco si fa, di trasformare i valori trasmessi dalla tragedia del Vajont in azioni concrete a tutela del territorio e di chi lo abita a maggior ragione se a ricordacelo è il cimitero delle vittime che si troverebbe adiacente al cantiere. Quest’ultimo, infatti, andrebbe ad interessare la campagna che sessant’anni fa accolse i corpi per essere ricomposti e quando possibile riconosciuti.
Presente anche l’avvocato Giovanni Protti che ha appoggiato l’iniziativa spontanea dei cittadini dando disponibilità ed eventuale supporto per le fasi successive.
Arrivati inoltre i saluti dell’ex sindaco Gioacchino Bratti sensibile ai temi che riguardano la cura dell’ambiente e la manomissione di esso da parte dell’uomo, per questo ha affermato di voler esprimere con una lettera che rivolgerà all’Amministrazione la sua solidarietà con i cittadini di Fortogna e la ferma contrarietà verso l’insediamento del cantiere.
Durante la serata si è ribadita la necessità di instaurare un dialogo con l’Amministrazione e per questo si è ritenuto necessario costituire un Comitato con l’elezione di 6 rappresentati che chiederanno un incontro urgente al Sindaco.

Ci dispiacerebbe che la mancanza di dialogo portasse a dire che i tempi non ci permettono più di bloccare la procedura di avvio lavori.

In tema di rispetto dell’ambiente in funzione delle conseguenze che potrebbero derivare da azioni non valutate nella loro complessità si è parlato, tra gli altri, del fatto che il tracciato della variante interesserebbe una zona naturalistica definita ‘Risorgive delle Fontane’.
I progettisti rilevando sulla mappa una area verde da rispettare hanno correttamente deciso di far correre il nuovo tracciato a lato della stessa ma non hanno considerando che la vera area di interesse, le risorgive, si trova proprio nella zona che da progetto sarà interrata dal terrapieno.
Al coordinamento risulta pertanto di indicare come non idonea la scelta effettuata rilevando la necessità di valutare lo spostamento del tracciato sul limite opposto dell’area verde o di individuare altra tipologia costruttiva.

In questi giorni, come tutti gli anni da 60 anni a questa parte, si parla in maniera puntuale della tragedia del Vajont e del rapporto tra uomo e natura. Il rispetto per l’ambiente-pianeta Terra e per chi lo abita passa attraverso la consapevolezza che ogni attività può comprometterlo.
Senza discutere la validità dell’opera – conclude la nota del Comitato di Fortogna –  siamo però certi che le modalità per eseguirla possono essere valutate in modo diverso: il progresso non può prescindere dalla garanzia di benessere per ogni cittadino. Un cantiere in un centro abitato non rispetta la natura né l’uomo né la memoria delle vittime dell’adiacente Cimitero Monumentale”.

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