Il consiglio provinciale vara anche un accordo di valorizzazione della vecchia caserma dei Carabinieri di Santo Stefano e alcuni atti relativi alla fauna ittica
Agordo, 6 giugno 2023 – Lavori in somma urgenza per ripristinare la funzionalità del paramassi lungo la strada di Col dei Prà, nella frazione di Paluch, in Comune di Taibon Agordino. Il consiglio provinciale, riunito oggi ad Agordo in modalità itinerante, ha approvato l’intervento, per un valore complessivo di 109mila euro. Un intervento di media entità, ma fondamentale, a maggior ragione in un territorio che proprio nei giorni scorsi ha visto una caduta massi lungo la strada regionale 203.
Il dissesto di Paluch si è verificato a fine aprile: alcuni massi sono caduti dal versante sopra la strada comunale e sono stati fermati dall’infrastruttura paramassi, senza arrivare a toccare la viabilità. La barriera però è stata danneggiata e va prontamente ripristinata per poter continuare a garantire lo stesso grado di efficienza.
«Si tratta di un’operazione fondamentale di manutenzione straordinaria» ha spiegato il consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo, Mattia Gosetti. «La somma urgenza troverà copertura economica dalle prossime manovre di bilancio. L’augurio è di poter potenziare la struttura della difesa del suolo, così da rispondere nella maniera più adeguata possibile alle esigenze del territorio; le piogge torrenziali, soprattutto dopo Vaia, provocano sempre qualche movimento che necessita di intervento».
CASERMA DI SANTO STEFANO
Il consiglio ha approvato anche un accordo di programma per la valorizzazione della vecchia caserma dei carabinieri di Santo Stefano di Cadore. Un immobile di proprietà della Provincia che viene trasferito all’Unione montana Comelico per 200mila euro. Sulla struttura verranno eseguiti lavori di sistemazione da parte dell’Um e l’edificio resterà a uso pubblico, destinato a funzioni di pubblico interesse.
«La collaborazione con il presidente dell’Unione montana Giancarlo Ianese ha portato a questo accordo che fa tutti contenti» ha detto il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Viene messo a frutto per la collettività un bene che altrimenti non avrebbe avuto altri utilizzi».
OBBLIGHI ITTIOGENICI
Rinnovati anche gli obblighi ittiogenici in capo ai produttori di energia idroelettrica. I titolari di grandi derivazioni infatti sono tenuti all’assolvimento di specifici oneri finalizzati alla compensazione dei danni causati all’ecosistema acquatico e all’ittiofauna. In pratica, devono effettuare azioni di ripopolamento ittico.
Con lo schema di convenzione approvato oggi, Enel Produzione ed Enel Green Power devono versare alla Provincia annualmente 60mila euro: l’ente li utilizza per la salvaguardia dell’habitat e per la riproduzione di trote da immettere nei corsi d’acqua.
«Il ripopolamento ittico è quanto mai fondamentale, soprattutto dopo i disastri di Vaia e per questo abbiamo da tempo avviato il potenziamento dei centri ittiogenici di Tomo e Bolzano Bellunese» ha commentato il presidente Padrin. «I proventi degli obblighi ittiogenici verranno indirizzati proprio in questo senso, per la produzione di trote marmorate da immettere nei corsi d’acqua».
ASSEMBLEA UPI VENETO
Il consiglio ha nominato anche il rappresentante per l’assemblea Upi Veneto (Unione Province d’Italia), in sostituzione del decaduto Franco De Bon. All’unanimità è stato votato il consigliere provinciale Mario De Bon.
LE LATTERIE RINGRAZIANO
Il consiglio provinciale di oggi ha scelto Agordo quale sede per la seduta itinerante anche per mostrare un ulteriore segno di vicinanza ai territori di montagna, e per sottolineare l’importanza del bando a sostegno del settore lattiero-caseario, che ha erogato 1,2 milioni di euro a 12 piccole latterie. Tra queste anche la latteria di vallata di Agordo.
«Ringrazio la Provincia per la vicinanza ai territori, dimostrata anche con il bando latterie» ha detto il sindaco, Roberto Chissalè, che è anche presidente della cooperativa agricola che gestisce la latteria. «I contributi al settore primario sono indispensabili per far crescere le potenzialità della montagna. Le risorse arrivate alla latteria di vallata sono state fondamentali per diversi interventi, che ci permettono di pagare qualche centesimo in più gli allevatori. Insomma, un circolo virtuoso che porta benefici al territorio».