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Terzo appuntamento a Trichiana con Camminando. Il sentiero Italia, il sogno divenuto realtà. Venerdì alle 20:45 in Sala San Felice

Borgo Valbelluna – venerdì 26 maggio, 20:45 – Sala San Felice di Trichiana: Camminando – esperienze, sensazioni, emozioni ospita Francesco Cappellari, Andrea Greci e Denis Perilli per raccontare il SICAI.

Terzo appuntamento per Camminando – Esperienze, sensazione, emozioni, festival del cammino a 360°, che venerdì 26 maggio, alla Sala San Felice di Trichiana, 20:45, presenterà agli appassionati di trekking il SICAI, così ormai conosciuto il lungo Sentiero Italia Cai che unisce tutta la penisola italiana attraverso un unico cammino di 7800 chilometri nato dalla visione illuminata di un piccolo gruppo di scrittori-camminatori.
In collaborazione con la sezione del Cai di Feltre, saranno l’editore Francesco Cappellari di Idea Montagna, il curatore Andrea Greci, ora direttore della rivista del Cai, e Denis Perilli, che ha curato la stesura della guida che mappa il Friuli ed il Veneto, a raccontare ai presenti la storia di un ambizioso sogno che, dopo anni di lavoro corale e grazie a sei mila volontari del Cai, si è trasformato nel trekking più lungo d’Italia e in un’imponente opera divulgativa rappresentata da dodici guide realizzate da 26 autori che, giorno dopo giorno, tappa dopo tappa, hanno scritto questo avvincente racconto.
Il racconto di un cammino -come scrive Cappellari nella prefazione. Uno degli atti più semplici che l’uomo compie e che impara fin da piccolo rappresenta l’acquisizione di nuova conoscenza. Quel semplice atto di mettere un piede davanti all’altro per compensare il momentaneo disequilibrio che l’inerzia dà al corpo, porta a scoprire il mondo.
Ma il SICAI, che si offre oggi alla scoperta di chiunque voglia «camminare per conoscere, conoscere per amare, amare per tutelare» – spiega Vincenzo Torti ex-presidente del Club Alpino Italiano – va ben oltre la sola dimensione escursionistica e rappresenta, al contempo, l’occasione di promozione di luoghi e culture e di creazione di lavoro per i più giovani, indotti a trasformare in punti di accoglienza quel che altrimenti resterebbe abbandonato.
Un prodotto quindi turistico e culturale che deve rendere orgogliosi tutti coloro che hanno contribuito a realizzare quel sogno iniziale, trasformandolo in un bene prezioso, un vero e proprio patrimonio, da tutelare e affidare alle generazioni future.

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