A 15 anni ha perso l’uso di un braccio dopo un incidente in motorino che lo ha visto per lungo tempo in fin di vita, ha attraversato adolescenza e gioventù cercando di nascondere i suoi problemi fisici, poi un amore finito, un film e un cammino a trent’anni decretano la svolta: «Santiago mi ha aperto un mondo – racconta Daniele Matterazzo – così dal 2020 ogni anno camminando aiuto una onlus diversa».
È il coraggio ed il racconto entusiasmante della vita di questo ragazzo, che apre venerdì (12 maggio) alle 20:45 al Palazzo delle Contesse di Mel, il ritorno di Camminando. Esperienze, sensazioni, emozioni, il festival dedicato al cammino che torna a Borgo Valbelluna.
Daniele Matterazzo, di Legnaro (PD), ora ha 33 anni, ma pur essendo così giovane è come se avesse vissuto tre vite: l’infanzia e l’adolescenza sino ai 15 anni, quando un incidente in motorino prima rischia di portargli via la vita e poi cerca di strappargli un braccio; il trauma, il rifiuto, la depressione sino ai 30 anni, gli anni in cui il senso di diversità alimentano in lui paure, isolamento e poi a 30 anni un amore finito e un film e la sua vita cambia all’improvviso. È un film sul cammino di Santiago che lo spinge a provarci e a scoprire così una «terapia» naturale come cura, soprattutto dell’anima: il cammino.
Ed è di questo che Daniele Matterrazzo parlerà, aiutandosi con le immagini, venerdì sera; un lungo cammino personale che da Santiago lo ha portato ha percorrere tutta la via Francigena nel 2021, la Lapponia svedese nel 2022 fino al progetto ambizioso di quest’anno; percorrere in bici da Parigi a Padova e poi, poco dopo, attraversare da nord a sud l’Islanda. Non solo per curare se stesso, ma anche per aiutare gli altri con raccolte fondi che di volta in volta sostengo onlus diverse, ma sempre rivolte alla disabilità o alla cura.