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Doppio appuntamento dell’europarlamentare Dorfmann. A Busche con le associazioni e Lattebusche. A Feltre con la candidata sindaco Fusaro

Fusaro, Dorfmann, Bona

Sostenibilità ambientale ed economica: questo quanto le associazioni bellunesi dell’agricoltura, assieme ai vertici di Lattebusche, chiedono all’Europa. Lo hanno ribadito nel corso dell’incontro di venerdì pomeriggio a Busche anche all’europarlamentare Herbert Dorfmann, membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e responsabile della politica agricola per il Partito Popolare Europeo.

Tanti i temi sul tavolo: quelli legati al turismo e agli agriturismi, alla difesa dei pascoli dalla speculazione, ai costi del latte, dell’energia, dei mangimi e dei cereali, alla gestione della fauna selvatica (non solo lupi, ma anche cervi e cinghiali).
I rappresentanti delle associazioni di categoria hanno quindi sollecitato un’attenzione particolare alle zone di montagna e al mondo della zootecnia, dove i rincari dell’energia vanno ad appesantire costi già gravati dalla “perifericità” delle aziende; serve un coordinamento tra Stato, regioni, province e anche comuni per utilizzare al meglio i fondi europei.

C’è poi tutta la questione agricola ed ambientale, con la provincia di Belluno che ha perso negli anni molta della sua superficie agricola e che ora sta vedendo un’inversione di tendenza grazie soprattutto all’imprenditoria giovanile e femminile: ecco quindi la richiesta di non dimenticare la sostenibilità economica di queste attività, strumento anche per arginare lo spopolamento della montagna.

“Sostenibilità vuol dire mantenere un’attività nel lungo periodo, ma non solo sotto il profilo ambientale: l’attività può proseguire solo se l’azienda continua a lavorare ed essere operativa, per questo è imprescindibile la sostenibilità economica. – concorda Dorfmann – La politica europea deve comprenderlo ed agire di conseguenza”.

L’Europa al momento è impegnata su molti fronti internazionali che toccano in maniera diretta il mondo dell’agricoltura, a partire dalla guerra in Ucraina: “Il momento è certamente molto difficile per la sicurezza alimentare: mancano 20-30 milioni di tonnellate di grano e 4 milioni di tonnellate di olio di girasole e questo non può certo passare inosservato. La politica non può “creare” grano o olio, ma stiamo lavorando per far uscire dall’Ucraina il raccolto dello scorso anno creando nuove vie di trasporto via terra, visto il blocco dei porti; nel frattempo abbiamo creato anche un fondo di crisi al quale può accedere anche l’Italia, ma la sua distribuzione nel nostro paese non è ancora partita”.

Infine, in casa di Lattebusche è inevitabile affrontare la questione del costo del latte: “Il prezzo del latte oggi in Europa è alle stelle, e potrebbe essere un aspetto positivo per le aziende, ma il problema è che sono aumentati anche i costi per i mangimi, per la trasformazione, per il trasporto; così la crescita del prezzo del latte risulta ancora inferiore all’aumento delle spese, e a tutto questo si aggiunge la questione del sistema della distribuzione, ancora restio ad aumentare i prezzi al consumatore nei negozi”.

Nel pomeriggio di ieri Dorfmann ha incontrato la candidata sindaco di Feltre Viviana Fusaro, e alcuni candidati delle delle liste civiche e diversi cittadini feltrini.
Ad aprire l’incontro, il capolista di Identità e Territorio e presidente del movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti, Andrea Bona, che ha sottolineato come «sin dalle elezioni europee del 2014 come Bard sosteniamo con convinzione Dorfmann, l’unico europarlamentare che regolarmente torna in questi territori per discutere con associazioni e cittadini dei temi di influenza dell’Europa».

Proprio questo è uno dei punti di forza sottolineati da Viviana Fusaro: «Un incontro importante, con una personalità politica che si impegna non solo all’interno del Parlamento Europeo, ma anche nel nostro territorio. Per noi, avere un contatto di questo tipo in Europa è fondamentale, perché ci permette di avere un filo diretto con istituzioni internazionali che possono sostenere concretamente la realizzazione dei nostri progetti, a partire dai finanziamenti. Dobbiamo guardare alla nostra città e ai suoi bisogni, andando oltre i nostri confini comunali e darle un respiro e una dignità europea».

Un aspetto, quest’ultimo, evidenziato anche da Dorfmann: «Lo sviluppo dei territori è anche una responsabilità europea. La scelta di investire sull’agricoltura, sulle aree periferiche e di confine – penso ad esempio ai programmi Interreg – è una scelta politica che l’Europa ha preso e continua a mantenere, non solo a livello normativo, ma anche di fondi e investimenti. Confrontarmi periodicamente con il territorio e avere contatti con realtà e istituzioni è importantissimo perché permette di mettere in luce le necessità e poter individuare possibili soluzioni, sempre nei limiti delle competenze europee».

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