I cittadini dell’Unione europea residenti in Italia hanno diritto di voto e possono candidarsi alle elezioni amministrative dei comuni (tranne che per le cariche di sindaco e vicesindaco), pur non avendo la cittadinanza italiana.
Lo stabilisce il decreto legislativo 12 aprile 1996, n. 197, che ha recepito la Direttiva 94/80/CE sulle “modalità di esercizio del diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali per i cittadini dell’Unione che risiedono in uno Stato membro di cui non hanno la cittadinanza”. La norma prevede che i cittadini comunitari possano votare e candidarsi alle elezioni locali solo se iscritti a una lista elettorale aggiunta nel Comune italiano di residenza.
Peccato che la domanda di iscrizione doveva essere presentata al Comune entro il 40° giorno antecedente la data delle elezioni, autocertificando cittadinanza e residenza. Il Comune rilascia la tessera elettorale con l’indicazione del seggio dove votare e l’iscrizione vale anche per le elezioni successive.
I termini, dunque, per chi non avesse già fatto la richieste per le precedenti elezioni, sono scaduti per il voto del 12 giugno.