E’ stata presentata oggi una proposta di finanziamento della filiera legno con fondi locali da parte della Scuola del Legno del Centro Consorzi.
“E’ evidente che il documento vuole aprire un dibattito su delle concrete proposte – ha esordito Michele Talo, direttore del Centro Consorzi – che prendono in considerazione sostegni alle imprese per acquisto di macchinari, attività di formazione e di sviluppo incentrate sulla filiera del legno, ma anche sulla cultura stessa che permea l’attività del legno e il territorio provinciale. Si tratta di una proposta che prevederebbe circa 8 milioni di inverti di cui poco più della metà a finanziamento pubblico. Il tutto a seguito dell’indagine che ha evidenziato dati reali circa la difficoltà di reperibilità della materia prima e il lievitare dei costi. Tale proposta è stata inviata a tutti i sindaci ricadenti nel territorio di aree continue e confinanti e delle aree interne e alla Provincia”.
La parola è poi passata a Losso Gianpiero, responsabile della Scuola del Legno, che ha ricordato i 40 anni della Scuola: “Una realtà formativa nata nel 1981 dalla volontà di un gruppo di imprenditori visionari che per primi capirono il valore della formazione in un settore che si stava evolvendo. Negli anni la Scuola si è potenziata e da 12 anni, da quando sono raddoppiate le classi, qualifica mediamente trenta operatori del legno all’anno ed ha raggiunto una dimensione regionale tant’è che alcuni studenti provengono da fuori provincia”
“In questo periodo in cui il tema Legno è di attualità la Scuola del Legno si propone come interlocutore preparato ed autorevole e si mette a disposizione di progettualità che possano migliorare la filiera formativa del settore. Ci sono 30 insegnanti e collaboratori che presentano un know-how importante sul tema e possono essere portatori di buone prassi in molti tavoli. Nei primi incontri abbiamo individuato circa 70 azioni di sviluppo”
Losso ha poi sottolineato la forte correlazione della Scuola con il mondo delle imprese, per la natura stessa della Scuola e per come è strutturato il percorso formativo. Sono ottanta le aziende che annualmente ospitano almeno uno stagista di seconda, terza o quarta.
“Lo stimolo per migliorare la nostra proposta didattica non manca. – ha detto Losso – Da qualche tempo il numero di qualificati risulta insufficiente al bisogno delle aziende. Il settore in questo momento ha particolare necessità di giovani da inserire in organico. A tutti i livelli non solo in produzione. Riceviamo richieste da ogni parte della provincia ma anche dalla Pianura. Abbiamo la fortuna di poter riempire due sezioni e quindi ogni richiesta di frequenza viene accolta. Da parte nostra cerchiamo di proporre innovazione e c’è il progetto di ampliare il parco macchine del laboratorio”.
Il segretario del Consorzio Legno Veneto Piero Balanza ha testimoniato come il consorzio in questi mesi si sono raccolte le indicazioni degli imprenditori e 6, tre provenienti dal territorio bellunese e tre fuori provincia, si sono resi disponibili a cercare soluzioni anche di natura imprenditoriale purché supportati dal sistema politico e dei sostegni. Il consorzio si è impegnato a portare le proposte anche al tavolo tecnico proposto da Veneto Agricoltura.
Gli onorevoli Bond e De Menech, così come il senatore Saviane e il consigliere Regionale Puppato hanno espresso le loro conoscenze in merito al dibattito, ma anche la disponibilità a sedersi a un tavolo tecnico ristretto anche con gli imprenditori per valutare le azioni da intraprendere e poter selezionare le forme di aiuto che in questo momento storico paiono non mancare.
Sono poi intervenuti gli imprenditori Faccini e Fongaro esprimendo come nel dopo Vaia, il sistema lavorazione legno sia stato gestito con poca attenzione dalle istituzioni, a differenze di molte cose fatte bene come i lavori di ripristino e di bonifica.
Sono intervenuti anche dei tecnici che hanno illustrato il progetto Altre fiamme, progetto nazionale che riguarda analisi e tracciabilità delle emissioni da biomassa e si è collegato anche una ditta artigiana da Cagliari, esprimendo come le problematiche sono in comune in diverse aree del territorio nazionale.
L’incontro ha gettato le basi per una continuazione delle proposte e operativamente permetterà a questo tavolo misto politica e impese di lavorare per cercare soluzioni a un problema complesso.