Belluno 4 aprile 2021 – “La chiusura della Tipografia Piave è un brutto colpo per l’economia del nostro territorio. È un pezzo importante di storia, sapienza e competenza che se ne va. Noi non siamo solo la terra delle Dolomiti Unesco, degli occhiali e del grande manifatturiero, ma anche quella che ha dato i natali a Panfilo Castaldi. La nostra tradizione, in questo campo, è lunga e preziosa. Serve un maggiore sforzo per preservare questo patrimonio, anche a livello politico e istituzionale”.
Così Mario Zanetti, presidente della sezione Industrie cartarie e grafiche di Confindustria Belluno Dolomiti, commenta la messa in liquidazione della storica tipografia Piave di Belluno.
“Certo, in questa vicenda, hanno pesato l’evoluzione tecnologica di questi anni, l’avvento dell’era digitale, la stampa on line, cambiamenti radicali e velocissimi che hanno implicato grandi investimenti, non sempre sostenibili. Tutti fattori”, rimarca Zanetti, “che la pandemia ha ulteriormente accelerato”.
“La tipografia Piave è stata un centro di riferimento per l’intero territorio: nata nell’Ottocento ha cavalcato tre secoli di storia, accompagnando il mondo della cultura e dell’editoria, non solo bellunese. Questo stop lascia molta amarezza”, ammette Zanetti.
“Non posso che constatare che poco si è fatto per tenere in vita queste realtà che rappresentano un comparto carico di storia, esperienza e professionalità diverse”, prosegue il presidente della Sezione Industrie Cartarie e Grafiche, che, in ultima battuta, si rivolge al mondo politico-istituzionale: “In questo momento delicatissimo, serve massima attenzione per le eccellenze dei territori. Lo stesso piano nazionale di ripresa dovrà farsene carico, individuando strumenti di accompagnamento soprattutto se guardiamo alla Transizione 4.0. Il nostro è un settore che può dare ancora molto in termini di sostenibilità e creatività”.