Terna annuncia l’attraversamento interrato del Piave dell’elettrodotto Polpet-Scorzé nel territorio del Comune di Belluno: la notizia è arrivata nel corso del tavolo tecnico promosso dalla Regione sul progetto della razionalizzazione degli elettrodotti nella media Valle del Piave.
Proprio l’attraversamento del Piave con il nuovo elettrodotto, che fino a qualche tempo fa si ipotizzava per via aerea, è stato al centro delle tensioni di questi anni tra il Comune di Belluno e Terna.
Soddisfatto per un risultato atteso nove anni il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro: «È una battaglia iniziata ormai nel 2012. Avevamo evidenziato i problemi di carattere paesaggistico e di sicurezza che il passaggio in aereo avrebbe creato, provocando interferenze con
l’aeroporto di Belluno che ha anche funzioni di protezione civile. L’ipotesi di tralicci alti decine di metri sopra il Piave era quindi preoccupante, oltre che un obbrobrio che avrebbe rovinato la vista sulla Schiara e sulle Dolomiti patrimonio dell’umanità; ora, con il passaggio dei cavi sotto terra, gli aspetti ambientali e di sicurezza vengono salvaguardati. ‘Dopo i
ricorsi al TAR, azioni legali e politiche, con il tavolo insediato grazie alla Regione Veneto, che ringrazio per l’impegno e l’interessamento in particolare dell’assessore Roberto Marcato, e la Provincia di Belluno si è arrivati al dunque».
Con l’annunciato interramento, vengono quindi meno i problemi più impattanti tra quelli segnalati dall’amministrazione Massaro: «Come Comune di Belluno abbiamo sempre sostenuto l’irrazionalità di voler armare un elettrodotto da 380 kV quando la tensione sarebbe stata di 220 kV. Siamo ovviamente contenti di questa nuova affermazione di
Terna, con l’intenzione di interrare la linea armandola a 220 kV: si tratta di una svolta epocale, un segnale di discontinuità totale dopo anni di discussione. Non abbassiamo però la guardia: non conosciamo ancora il dettaglio del progetto, dovremo esaminare gli elaborati tecnici, e resta ancora aperta la questione di fondo posta dalla Provincia, ossia la
necessità di verificare se e come queste scelte ricadranno sugli altri comuni interessati dall’opera. Siamo felici per il nostro risultato, ma siamo tutti interessati alla risoluzione dei problemi di tutti i cittadini che vivono vicino agli elettrodotti».