Da lunedì I° febbraio negli ospedali del Veneto riprenderà l’attività di specialistica ambulatoriale a 30 e 60 giorni e di libera professione intra moenia. Lo ha detto l’assessore regionale Manuela Lanzarin al quotidiano punto stampa in diretta Facebook di oggi 26 gennaio. Il provvedimento sarà pubblicato domani dal direttore generale della sanità veneta Luciano Flor.
Per quanto riguarda la situazione dei vaccini, la Federazione degli Ordini dei Medici del Veneto ha segnalato nei giorni scorsi alla Regione che si erano evidenziate criticità nelle modalità e distribuzione delle vaccinazioni ai soggetti vaccinati. Ieri 25 gennaio i presidenti degli Ordini hanno incontrato in videoconferenza l’assessore Lanzarin e il direttore generale Area Sanità e Sociale Luciano Flor che hanno fornito i dati disponibili aggiornati alla significativa riduzione della disponibilità di vaccino rispetto alla prima programmazione.
“Su 129mila dosi somministrate – ha precisato nel corso del punto stampa di oggi l’assessore Lanzarin – sono 18.560 gli addetti del personale sanitario che hanno ricevuto anche la seconda dose. In Veneto non stiamo facendo nuove vaccinazioni. Domani, 27 gennaio, arriveranno in Veneto altre 50.300 nuove dosi della Pfizer necessarie per completare il secondo vaccino. E al 31 gennaio avremo a disposizione altre 5.300 dosi di Moderna per le case di riposo. Non abbiamo ancora finito di vaccinare tutti gli operatori sanitari e delle case di riposo. Su 185mila persone che speravamo di riuscire a vaccinare abbiamo somministrato le prime dosi a poco più di 110mila. I medici di famiglia hanno rinnovato ieri la loro disponibilità a vaccinare e saranno coinvolti quando avremo disponibili tutte le dosi per la vaccinazione di massa destinate a tutta la popolazione”.
Il dato “personale non sanitario” per la provincia di Belluno – fa sapere il presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Belluno Stefano Capelli – evidenzia su 7.190 dosi somministrate alla data del 24 gennaio un 10,9%, di cui 5% volontari SUEM 118, 0,9% donatori di sangue e 5% altre categorie (amministrativi, tecnici, addetti pulizie e ristorazione ed altro in ambito ULSS Dolomiti). Sono già stati vaccinati, e in alcuni casi hanno già fatto anche il secondo inoculo, MMG, PLS,USCA,SAI e Continuità Assistenziale. Vanno poi aggiunti odontoiatri, liberi professionisti, personale operante in tali ambulatori. A questi inoltre vanno aggiunti gli over 80 della “sperimentazione” di Cavarzano. Tutta questa declinazione operativa è stata resa possibile per la stretta ed efficace collaborazione instauratasi tra Ordine, Dipartimento Prevenzione e MMG del gruppo di Cavarzano, ciascuno per le sue competenze, e rappresenta ancora una volta un plus organizzativo locale efficace nel raggiungimento dell’obiettivo “vaccinare il più alto numero possibile di Cittadini” in relazione al rischio professionale o per età. Certo si tratta di una efficacia parziale per il cammino ancora da compiere – conclude il dottor Capelli – ma ad oggi non si è riusciti ad averla in nessuna altra Provincia del Veneto”.