“Sono felice che il territorio si stia mobilitando a favore del corridoio Venezia-Monaco e che il fronte sia trasversale. Dobbiamo avere la forza necessaria in Europa per ribadire che il territorio veneto ha bisogno di uno sbocco a nord, in particolare il Bellunese, che ha come sua priorità la lotta allo spopolamento”.
A dirlo è l’europarlamentare del Gruppo Conservatori e Riformisti-Fratelli d’Italia Remo Sernagiotto, che nei giorni scorsi aveva segnalato l’esistenza di un bando UE da 100 milioni di euro a favore di studi di fattibilità in materia di mobilità transnazionale, esortando le Istituzioni – Regione in primis – a fare presto.
“Le rassicurazioni arrivate dall’assessore regionale De Berti sono importanti: significa che la Regione è sulla strada giusta. Mi auguro riesca a concretizzare entro il 24 aprile, data ultima per la presentazione dei progetti”, afferma Sernagiotto. “Io mi metto fin da ora a disposizione per fare da ponte tra Venezia e Bruxelles se necessario. L’occasione, torno a ripetere, è di quelle storiche. Accolgo con favore le voci che si sono levate a favore dello studio di fattibilità, da destra a sinistra, passando per la società civile con Vivaio Dolomiti e compreso il Presidente della Provincia, Padrin che, da sindaco di Longarone, ben conosce i disagi del traffico sull’Alemagna”, sottolinea Sernagiotto. “Sono visioni pragmatiche e lungimiranti. Basta con i pregiudizi”.
“Sta aumentando la consapevolezza che non parliamo più di un mero prolungamento autostradale. Questa visione appartiene al passato. Parliamo di un autentico corridoio tecnologico a basso impatto dove incanalare tutte le infrastrutture idrauliche, energetiche, digitali. Oggi più che mai possiamo progettare il futuro”, conclude Sernagiotto. “Dobbiamo essere noi i fautori di una via delle Dolomiti prima che altri ci impongano in tutto per tutto la loro “via della Seta”, nome poetico ma dalle mille insidie”.