Le concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche, una volta scadute, passeranno alle Regioni. Lo stabilisce l’ emendamento leghista al Decreto legge Semplificazioni. Ecco il testo: “Le regioni, ove non ritengano sussistere un prevalente interesse pubblico ad un diverso uso delle acque, incompatibile con il mantenimento dell’uso a fine idroelettrico, possono assegnare le concessioni di grandi derivazioni idroelettriche, previa verifica di requisiti di capacità tecnica, finanziarla e organizzativa di cui al comma 1-ter, lettera d) a: a) operatori economici individuati attraverso l’espletamento di gare con procedure ad evidenza pubblica; b) società a capitale misto pubblico privato nelle quali il socio privato viene scelto attraverso l’espletamento di gare con procedure ad evidenza pubblica; c) mediante forme di partenariato ai sensi degli articoli 179 e seguenti del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50. L’affidamento a società partecipate deve comunque avvenire nel rispetto delle disposizioni del decreto legislativo 19 agosto 2016, n.175. 1-ter”.
Il provvedimento segue un’idea già espressa dal Friuli Venezia Giulia che a novembre 2018 aveva avanzato uno studio di fattibilità sull’ipotesi di regionalizzazione delle concessioni idroelettriche.
L’obiettivo è creare una società regionale come hanno già fatto le Province autonome di Trento e Bolzano con Dolomiti Energia ed Alperia.