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Crisi stabilimento Ferroli, vertice ad Alano di Piave. Donazzan: 31 dipendenti ricollocati, nessuno è rimasto senza tutele

 

Elena Donazzan

Vertice, oggi, nel municipio di Alano, sul futuro dei lavoratori dello stabilimento bellunese della Ferroli, nel piano di riorganizzazione e rilancio del gruppo termomeccanico che in Veneto, oltre allo stabilimento di Alano, è presente a San Bonifacio, in Provincia di Verona: alla presenza del sindaco di Alano di Piave, del comitato di sorveglianza socio-assistenziale, dei rappresentanti dei lavoratori, delle associazioni dei datori di lavoro (non solo Confindustria), della Camera di commercio di Belluno e Treviso e della Provincia di Belluno e dell’assessore regionale al lavoro, l’incontro ha consentito di aggiornare la situazione occupazionale, a seguito della chiusura dell’unità produttiva di Alano di Piave.

“La trattativa con i vertici del gruppo Ferroli sul futuro delle sue diverse sedi produttive è in corso in queste ore – dichiara al termine dell’incontro Elena Donazzan, assessore al lavoro della Regione Veneto – e diversi sono stati i momenti di confronto tra istituzioni, lavoratori e l’azienda. Le ripetute pressioni promosse dalla Regione e dal MISE lasciano intravvedere una possibile disponibilità dell’azienda nel trattare il tema del numero degli esuberi e l’aumento dei volumi produttivi, a conferma degli impegni sottoscritti nel protocollo del 23 marzo scorso in Regione”.

Nella relazione di chiusura del progetto di out-placement per la sede bellunese sviluppato durante l’anno 2016-17, e finanziato totalmente dalla Regione Veneto, si evidenzia un risultato estremamente positivo: delle 104 persone in organico ad Alano di Piave, alla dichiarazione di chiusura, 73 persone hanno aderito al progetto di out placement. Gli altri 31 erano persone in via di pensionamento o fuoriusciti volontari. Alla data odierna, dei 73 che hanno aderito al percorso di formazione e collocamento 31 risultano occupati e 23 sono attualmente alla ricerca di un posto di lavoro. I rimanenti sono sul punto di maturare i requisiti pensionistici o stanno per accettare proposte di lavoro o hanno intrapreso percorsi di autoimprenditorialità.

“Il progetto finanziato dalla Regione Veneto – sottolinea l’assessore con delega alle politiche occupazionali – rappresenta un indiscutibile successo, visto che poco meno della metà dei lavoratori sta lavorando, grazie alla grande responsabilità delle RSU e alla determinazione e voglia di lavorare dei bellunesi, che non sono rimasti, come spesso si sente dire, a sfruttare in maniera passiva la cassa integrazione, ma si sono attivati per trovare nuove forme di occupazione”.

“L’incontro odierno – aggiunge l’assessore – ha avuto l’obiettivo di coinvolgere tutte le realtà produttive in una operazione di riqualificazione e di ricollocamento che dovrà vedere un ruolo più attivo della Camera di Commercio, al fine di far emergere la disponibilità anche di un singolo posto di lavoro nella singola impresa”.

“Qui ad Alano – ha sottolineato infine l’assessore – la Regione sta sperimentando un nuovo modello di gestione degli esuberi derivanti dai tavoli di crisi aziendale da noi seguiti, che prevede la ricerca del posto di lavoro a partire dall’animazione del territorio e la responsabilizzazione di tutti i soggetti, non solo di chi perde il lavoro”.

L’assessore, affiancata dal direttore della Direzione Lavoro Pierangelo Turri e dal responsabile del tavolo Ferroli nell’unità di crisi Enrico Montagner, ha confermato la piena disponibilità finanziaria della Regione Veneto per sostenere ulteriori progetti di riqualificazione.

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