13.9 C
Belluno
giovedì, Settembre 19, 2024
HomeCronaca/PoliticaSanità bellunese. D'Incà a Bond: "Le sue dichiarazioni sono fuori luogo. Dov'era...

Sanità bellunese. D’Incà a Bond: “Le sue dichiarazioni sono fuori luogo. Dov’era quando in Regione si preparavano le schede oggi in vigore”?

Belluno, 12 luglio 2017- “Siamo stupiti per l’intervista del 10 luglio al nuovo coordinatore di Forza Italia per la provincia di Belluno Dario Bond sul tema sanità bellunese. Alcune domande sorgono spontanee: dove era quando venivano preparate le schede regionali sulla sanità attualmente in vigore? Ci pare di ricordare che fosse in consiglio regionale da lungo tempo e parte di quella maggioranza che le schede le ha votate ed oggi ci dice che devono essere riviste radicalmente” dichiarano in una nota congiunta il parlamentare M5S Federico D’Incà e il Meet Up Agordino 5 Stelle.

“Mi chiedo inoltre, nei suoi anni trascorsi a Palazzo Balbi, perché non ha proposto una soluzione per il Codivilla-Putti che non fosse un rimandare quello che poi si è rivelato essere un autentico dramma per la struttura ampezzana? Nell’intervista inoltre Bond sostiene che la presenza di un ospedale funzionante ha ripercussioni sullo sviluppo turistico. Questo vale solo per Cortina oppure anche per le altre vallate?” prosegue il parlamentare.

“Ciò che desidero ricordare della sua permanenza per due legislature in consiglio regionale sono i fatti ovvero: per l’ospedale di Agordo l’ortopedia e la chirurgia sono state trasformate da reparti
funzionanti h 24 e 7 giorni su 7 in reparti a regime di week surgery correndo il rischio di farlo diventare un mero punto di Primo Intervento” dichiara l’esponente M5S alla Camera dei Deputati.

“Per quanto riguarda Agordo, vorrei comunque aggiornarlo che l’ospedale in questi ultimi due anni si è specializzato trovando una sua collocazione all’interno dell’organizzazione sanitaria bellunese sia per la chirurgia con piccoli e medi interventi che per l’ortopedia con la specializzazione nella traumatologia sportiva e protesica e diventando, con l’arrivo del nuovo primario Dott. Botto, punto di riferimento non solo provinciale per la chirurgia del ginocchio. Certo, c’è ancora molto da fare e mi auguro che non nascano idee personali e non condivise sulle soluzioni da attuare” prosegue D’Incà.

“Inoltre, desideriamo confermargli che la mobilità dei medici è già attiva, e non è casuale che chirurghi a capo di reparti particolarmente specializzati vengano in montagna per determinate
operazioni. Certo, si potrebbe e si dovrebbe implementare questo servizio, non solo per la chirurgia, ma anche per le consulenze specialistiche dove a volte basterebbe che da Belluno uno specialista
si muovesse sul territorio per situazioni particolarmente complesse senza farne una questione di gettone. Restiamo a disposizione, se serve anche per la preparazione delle nuove schede sanitarie per la montagna bellunese: meno ospedali in project financing e più Sanità in montagna” concludono.

- Advertisment -

Popolari