Per un 70% storia vera e l’altro 30% narrativa. Questi gli ingredienti dell’ultimo libro Overlord di Carlo Nordio, procuratore aggiunto alla Procura della Repubblica di Venezia, giornalista e scrittore, negli anni ’80 ha condotto le indagini sulle Brigate rosse venete, negli anni ’90 su Tangentopoli e le cooperative rosse. Il magistrato è stato ospite giovedì sera all’incontro condotto dalla giornalista Daniela De Donà per la rassegna letteraria “Conversazioni in Taverna”, dell’Associazione Liberal Belluno presieduta da Rosalba Schenal.
Overlord è ambientato sulla sfondo della II Guerra mondiale e più precisamente durante le fasi dello sbarco degli Alleati in Normandia. Si tratta, dunque, della continuazione del precedente romanzo di spionaggio “Operazione Grifone” che Nordio aveva ambientato anch’esso nel Secondo conflitto mondiale, focalizzando la storia su una delle 40 ragazze del Soe Special Operations Executive, reclutate dai servizi segreti britannici e paracadutata dietro le linee nemiche prima dell’ultima offensiva tedesca delle Ardenne (dicembre 1944).
In Overlord, Nordio, si attiene rigorosamente agli archivi nel riportare i dialoghi di Hitler e degli altri ufficiali del III Reich. Siamo nel 1944 gli Alleati dispongono della supremazia di forze con 2 milioni e mezzo di uomini contro 500mila tedeschi. Ma solo una testa di ponte di 150mila può essere sbarcato nelle prime ore, con il rischio di essere ributtati in mare. Nome in codice Operazione Overlord.
Fondamentale dunque – spiega Nordio – mantenere segreto il luogo dello sbarco, attraverso una serie di depistaggi. Dall’altra parte ad attenderli ci sono le divisioni corazzate di Rommel, la Volpe del deserto, che non conoscendo il punto esatto dell’attacco preferisce distribuire lungo tutta la costa le sue forze. In contrapposizione al suo superiore il feldmaresciallo von Rundstedt, considerato con Rommel, von Manstein e Guderian tra i migliori generali del Reich, secondo il quale era preferibile tenere il grosso delle forze nell’entroterra, pronte ad intervenire.
“Ambedue le strategie però – osserva Nordio – avrebbero dovuto fare i conti con la supremazia delle forze in mare, in terra e in cielo degli angloamericani”. Occorreva insomma, sapere il punto dello sbarco. Ecco quindi che gli alleati per avvalorare la falsa tesi dello sbarco al Pas de Calais il punto più vicino della Francia all’Inghilterra, inscenarono un’armata di carta con finti carri armati e finte comunicazioni radio.
Su questo sfondo autentico, si muovono i personaggi di Nordio nella loro finzione letteraria verosimile fatta di spie e controspie.
“Il libro è dedicato a Winston Churchill, l’ultimo grande signore rinascimentale – come lo descrive Nordio – l’uomo che convinse gli inglesi che bisognava combattere Hitler , e che capì che la guerra si doveva fare anche con le informazioni, attraverso i servizi segreti”.
(rdn)