“Con quale delega e con quali competenze il comitato Vivaio Dolomiti, per voce del suo presidente Pastella, sta portando avanti una crociata a favore del prolungamento dell’A27, facendosi passare per portavoce dell’intero territorio bellunese?” Lo scrive il Comitato Interregionale Carnia-Cadore PERALTRESTRADE nell’ultimo comunicato stampa diffuso negli scorsi giorni. E Federico D’Incà, deputato bellunese del MoVimento 5 Stelle, concorda pienamente con la visione di Peraltrestrade e dei tanti cittadini che hanno già deciso di dire basta agli inceneritori che si nascondono dietro termovalorizzatori e autostrade che prendono il nome di corridoio tecnologico.
Il Cadore e Comelico stanno combattendo da decenni contro l’avanzamento dell’impattante infrastruttura e non sarà la prospettiva di una “autostostrada tecnologica” che potrà convincerli a sacrificare territorio e futuro per fare il gioco di interessi molto distanti da quelli delle genti di montagna. “La tecnologia – spiega D’Incà – non ha bisogno di autostrade di asfalto per essere portata nelle case dei bellunesi, ma ha bisogno di banda larga e di smart grid.”.
Questa autostrada sostenuta da Vivaio Dolomiti è un progetto fuori dal tempo e molte sono le forze che si stanno opponendo a tutti i livelli alla sua realizzazione.“ Il territorio veneto e bellunese sente sempre di più il bisogno di essere partecipe alle scelte di investimento per non commettere errori del passato che hanno portato a progetti autostradali fallimentari come la “Bremebi” in Lombardia. Il M5S ha portato al centro della discussione politica e del territorio, con tanti altri soggetti, lo sbocco ferroviario a nord del Veneto. Per questo motivo condividiamo ed appoggiamo le azioni che porteranno alla progettazione e alla costruzione dell’anello ferroviario delle Dolomiti, andando così a cogliere finalmente tutte le opportunità turistiche date dal collegamento del Trentino Alto Adige con Venezia passando per il bellunese” conclude D’Incà.