Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, datato 29 settembre 2015, in attuazione della legge di stabilità per l’anno 2015, ha rideterminato l’entità delle agevolazioni per i combustibili da riscaldamento nelle zone svantaggiate diminuendo il beneficio fiscale del 5,07%.
“In merito ai dubbi degli operatori di settore e delle associazioni di categoria ho personalmente cercato di capire le conseguenze fiscali e burocratiche dovute al fatto che tali riduzioni operano dal 11 dicembre 2015” afferma il deputato Federico D’Incà del MoVimento 5 Stelle.
Per gli importi già fatturati agli operatori commerciali (alberghi e attività aziendali e commerciali) i fornitori sono stati costretti ad emettere una nota di credito e ad effettuare le relative comunicazioni all’Agenzia delle dogane entro il 16 gennaio 2016, sottoponendosi così ad un ulteriore balzello burocratico che rende sempre di più lo Stato nemico delle aziende. La attività imprenditoriali vedono aumentare i costi in un momento in cui la ripresa non si fa sentire oltre a considerare che il beneficio riguardava non solo le imprese, ma tutti gli utilizzatori compresi i privati cittadini sia per il gasolio che per il GPL.
“Per risolvere il problema avevo depositato nei giorni passati un emendamento per il ripristino del beneficio fiscale su gasolio e gpl all’interno del decreto “mille proroghe” ma il governo, ancora una volta, ha deciso di bocciarlo dimostrando di dimenticare le zone montane del Paese come la provincia di Belluno.
Con queste riduzioni alle agevolazioni per i combustibili, oltre all’aumento dell’Iva sul pellet dal 10 al 22%, si vanno a colpire le zone più disagiate e distanti, quelle che non possono essere raggiunte, e non lo saranno mai, dalla rete di metanizzazione. L’ennesima vergogna del PD” conclude D’Incà “ Vedremo come faranno a spiegarlo ancora ai Bellunesi”.