In Italia circa 7 milioni di donne, un terzo tra i 16 e i 60 anni, hanno subito violenze fisiche o psicologiche, più del 30% dei casi si verifica all’interno della famiglia e solo il 12% viene denunciato. Sono questi alcuni dati riportati, nel corso di una conferenza stampa, dalle consigliere regionali del PD Alessandra Moretti, Orietta Salemi e Francesca Zottis e da Cristina Guarda della Lista Moretti, che hanno voluto in questo modo celebrare la giornata dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne e al tema della parità di genere. All’incontro con la stampa è intervenuta anche Elena Donazzan, assessore, tra l’altro, alle Pari Opportunità.
“Iris, il coordinamento dei sedici centri antiviolenza del Veneto – ha spiegato Moretti – evidenzia che, da gennaio ad ottobre 2015, 1.315 donne hanno avanzato richiesta di aiuto e di queste, il 96% ha subito violenza tra le pareti domestiche e più del 50%, tra i 30 e i 50 anni, vivono stabili relazioni di coppia. E’ quindi quasi sempre all’interno della famiglia che avvengono le violenze per mano del marito o del compagno. Il nostro impegno – ha poi sottolineato – non è solo quello di sostenere economicamente i centri antiviolenza, ma anche di diffondere una diversa cultura, perché il 20% dei giovani italiani reputa normale che un uomo tradito diventi violento, meno della metà si mette dalla parte delle donne e il 35% ritiene che le violenze di genere vanno regolate tra le pareti in casa. E poi ricordiamo che la prima forma di emancipazione sociale è il lavoro, per cui l’obiettivo che ci diamo tutti è quello di promuovere quello femminile, come ha fatto, tra l’altro Valeria Solesin, nel suo testo ‘Coraggio ragazze al lavoro’.
Per la consigliera Salemi è necessario che giornate come quella del 25 novembre o dell’8 marzo escano dalla ritualità, per tradursi in azioni concrete che vanno nella direzione della parità dei diritti uomo donna, nella quotidianità come nel mondo del lavoro. 25 novembre tutto l’anno – ha poi concluso – significa dare attenzione al mondo femminile sempre e non solo quando una donna subisce violenza”.
“E’ necessario – ha ribadito Zottis – consolidare la rete degli attori che operano contro la violenza alle donne. Le istituzioni, i centri anti violenza, le associazioni, le forze dell’ordine, le strutture sanitarie – ha sottolineato – devono operare in rete, avere un tavolo unitario dove confrontarsi e collaborare”.
Sul tema culturale è intervenuta anche la consigliera Guarda, sottolineando che in questo momento particolare, nel quale viene evidenziata l’esigenza di un dialogo tra culture e religioni diverse, è importante un impegno per avviare anche un dialogo sulla figura e sul ruolo della donna.
L’assessore Donazzan ha detto di aver “raccolto tutte le suggestioni emerse e su queste tematiche faremo una riflessione insieme”. “Sono assessore alle pari opportunità – ha concluso Donazzan – ma anche all’istruzione e come tale sottolineo che è alle giovani generazioni che bisogna parlare, dovendo fare oggi i conti con una cultura che tratta la donna come un oggetto e non come un cittadino”.