Sabato 21 novembre il consiglio direttivo del Comitato ha incontrato il senatore Giovanni Piccoli sul tema dell’Anello ferroviario delle Dolomiti e sul collegamento Venezia-Austria, di cui ormai si parla spesso non solo nella nostra provincia ma anche in Regione Veneto e in Trentino Alto Adige.
Nel corso dell’incontro, sono emersi molti spunti interessanti sulla base delle alcune soluzioni topografiche che il Comitato ha presentato, anche sulla scorta di alcune tesi di laurea presentate all’Università di Padova.
Il futuro collegamento Venezia – Austria dovrà avere, inizialmente, prevalentemente indirizzo turistico, finché non si provvederà ad intervenire nella tratta Longarone – Calalzo, circa 25 Km., tortuosa e con parecchie gallerie.
I nuovi percorsi si prestano pure a migliorare il servizio di trasporto locale nell’area Cadorina.
Le proiezioni statistiche per il traffico turistico, illustrate dal senatore Piccoli, prevedono un raddoppio, a livello mondiale, nei prossimi 15 anni. Ma la capacità alberghiera della nostra Provincia è attualmente molto modesta e con standard qualitativi bassi, e quindi è destinata a diventare del tutto insufficiente in questa prospettiva.
Altro tema discusso è stato quello di una possibile metropolitana di superficie tra Feltre e Longarone, con collegamenti con Montebelluna e Conegliano, e in futuro con Cortina e le Dolomiti.
A questo proposito, lo studio realizzato qualche anno fa dalla Associazione Industriali è illuminante. Questa progressione di azioni rappresenterebbe un vantaggio per la nostra rete alberghiera, che avrebbe il tempo di adeguarsi alle nuove esigenze, senza correre il rischio di essere fagocitata dalla molto più efficiente rete alberghiera dell’Alto Adige.
Contemporaneamente, seguitando nelle ipotesi sopradette, dovrebbe essere migliorato il collegamento di Venezia con Belluno e con Calalzo, integrato con trasporto su gomma per raggiungere le località più significative e sviluppare così un “percorso Venezia -Belluno- Dolomiti”, come soluzione al nostro asfittico turismo provinciale.
Su tutti questi temi, la soluzione possibile, secondo il senatore Piccoli, è quella a tappe. Ed ha altresì precisato che i Fondi Junker non sono facilmente ottenibili con questi progetti, e quindi è necessario valutare tutte le fonti finanziarie alternative.