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mercoledì, Settembre 11, 2024
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Le vie di collegamento ferroviario tra Calalzo e la Pusteria. Berti: “Mi farò promotore di questo progetto in Regione”

Jacopo Berti - Movimento 5 Stelle
Jacopo Berti – Movimento 5 Stelle

Un prolungamento della tratta ferroviaria oltre Calalzo dovrebbe interessare i principali centri turistici del Cadore (Cortina ed Auronzo) nonché permettere la fruibilità delle bellezze naturali dell’area. In primo luogo le Tre Cime di Lavaredo ma pure la foresta di Somadida, autentico polmone verde della Provincia.

Le vie di collegamento ferroviario tra Calalzo e la Pusteria sono state oggetto di considerazioni tecnico-politico-economiche tra i rappresentanti del Comitato per l’Anello ferroviario delle Dolomiti (dott. F. Dal Molin, ing G. Pupolin, dott. T. Pettazzi e ing L. Cargnel) e il Movimento 5 Stelle (Jacopo Berti, capogruppo in Regione Veneto, e il deputato Federico D’Incà).

Dopo una breve premessa sul Comitato, sui suoi aderenti e sostenitori e sul significato dello stesso come voce della Comunità Civile Bellunese, sui Convegni già organizzati e sui contatti da realizzare a breve termine con altre forze politiche e con finanziatori internazionali, espressa da Dal Molin, Gabriele Pupolin, esperto delle ferrovie italiane, ha esaminato le possibili alternative per collegare Calalzo con Cortina e la Pusteria
Il tracciato prospettato (circa 50 Km) si collocherebbe principalmente sulla riva destra del Piave oltre Calalzo e successivamente sulla riva destra dell’Ansiei fino a Palus S. Marco.
Entrerebbe poi nella Val S. Vito e da qui (in galleria) transiterebbe nella Val Boite, principalmente sulla destra, raggiungendo Cortina.
I possibili tracciati che si possono prospettare tra questa nuova linea ferroviaria e la ferrovia della Pusteria sono sotto riportati:
1) Un tracciato vicino alla vecchia tratta Cortina – Dobbiaco (poco più di 30 Km);
2) Un tracciato tutto in galleria tra la località di Giralba e S. Candido (poco più di 20 Km.)
3) Un tracciato che passi per il Comelico e la Val di Sesto (poco meno di 40 Km.).
Con una di tali soluzioni si chiuderebbe uno dei due pezzi mancanti all’Anello ferroviario delle Dolomiti. Il secondo, la tratta Feltre – Primolano, sarà tema di prossimi incontri.
“Dobbiamo essere in grado di rilanciare Cortina e tutta l’area delle Dolomiti Bellunesi con una grande opera che trasformi la modalità turistica di trasporto verso le nostre montagne – spiega D’Incà – Oggi 20 milioni di turisti vivono la bellezza di Venezia, è compito della politica portare queste persone anche in altre aeree del Veneto che possiedono la certificazione di Patrimonio Unesco, come proprio le Dolomiti”.
“Il progetto che ci è stato illustrato dal Comitato – sottolinea Berti – è tanto interessante quanto lungimirante, ma soprattutto va nella direzione che da sempre noi indichiamo per il futuro del turismo veneto. La direzione è quella giusta e vede la rotaia andare a braccetto con la bicicletta, nel binomio vincente per il futuro del turismo”.
“Queste sono le grandi opere che noi vogliamo per i veneti e per i bellunesi – continua il capogruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale veneto. Queste sono le opere che ci permetteranno di mantenere forte e viva la montagna veneta, esaltandone le potenzialità”.
“Mi farò primo promotore – annuncia il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale – in Regione per questo progetto”.

 

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