I profeti della globalizzazione e dell’economia finanziaria ci avevano promesso sicurezza e stabilità. Oggi cosa abbiamo in Veneto?
Partiamo dalla finanza. Dopo gli azionisti, sono i dipendenti a pagare le colpe dei vertici della BpVi. Sono stati annunciati 600 esuberi e la chiusura di 150 filiali della banca. Questo si traduce, secondo i sindacati, in circa 600 posti di lavoro persi.
Accanto a questo scandalo bancario, ad alimentare ulteriore incertezza, c’è quello automobilistico di Volkswagen, che peserà gravemente sul Veneto. Solo le aziende padovane esportano in Germania più di Francia e Usa in componenti per automobili, avendo fatturato più di 600 milioni in sei mesi (Centro studi Confapi); il conseguente blocco delle auto “truccate” (40 mila) e il ritiro di quelle vendute è un’altra mazzata per noi. Ricordiamo infatti che Volkswagen Italia ha sede a Verona ed è la prima azienda della provincia per giro d’affari con 3,5 miliardi di euro, circa 900 dipendenti e un indotto che coinvolge quasi 12.000 addetti. Nel 2013 ha consegnato 181.000 veicoli tra auto e commerciali (dati Confindustria).
Che futuro c’è per un mondo del lavoro che si sorregge su giganti dai piedi d’argilla? Precariato e povertà. Questi sono i fatti e questo è quello che percepiscono i veneti.
In uno scenario del genere avere un reddito certo è il bisogno primario delle famiglie. Un bisogno emotivo, per fuggire dalla paura e dall’incertezza, oltre che economico. Un reddito di dignità, il Reddito di cittadinanza che costituisce il primo punto del nostro programma.
A dimostrarlo sono i dati di un recente sondaggio Demos sul Reddito di cittadinanza che rivelano che il Nordest è a maggioranza favorevole a questa legge: il 52%, perfino sopra la media nazionale del 51%. La fascia dai 25 anni ai 34 sfiora il 70%. Oltre agli elettori del M5S (67%), anche quelli dei partiti sono favorevoli per il 54% nel caso del Pd e per il 49% nella Lega e in FI.
La Caritas riconosce il M5S come unica forza politica che ha come obiettivo quello di abolire la povertà; l’Istat spiega che il Reddito di cittadinanza rilancerebbe l’economia e le imprese.
A causa delle colpe di pochi, il Veneto trema di paura. La soluzione è a portata di mano. Siamo disposti a condividerla con maggioranza e resto dell’opposizione, come abbiamo fatto in Lombardia e FVG.
Renzi ieri, rispondendo ad una nostra interrogazione in Parlamento, ha detto chiaramente di essere contrario al Reddito di cittadinanza, dimostrando ancora una volta la sua indifferenza ai reali problemi del Paese.
Ancora una volta il Veneto potrà dare l’esempio.
Non lasciateci soli. Non lasciate sole le famiglie venete.