Si è tenuta venerdì mattina presso la Sala Giunta del Municipio di Feltre, di fronte ad un nutrito numero di dirigenti, insegnanti e operatori culturali, nonché di tutti gli organi di stampa, la conferenza stampa di presentazione del progetto di educazione teatrale per le scuole e le famiglie per Feltre e tutto il Feltrino, Comincio dai 3, che per la prima volta a Feltre assume una articolazione organica fino a comporre una ricca stagione teatrale per le nuove generazioni, alla presenza del Sindaco Paolo Perenzin, del dirigente dell’Ufficio Cultura Giovanni Trimeri, della dirigente dell’Istituto Comprensivo di Feltre Viviana Fusaro anche a nome dell’Ufficio Scolastico Territoriale, del dirigente dell’IIS Ezio Busetto e del direttore artistico di Tib Teatro Daniela Nicosia, che ha illustrato nel dettaglio tutta l’offerta formativa per le scuole e le famiglie contenuta nell’esteso e curato catalogo di presentazione.
Dai 3 ma fino e oltre i diciotto, il progetto coinvolge tutte le scuole dall’infanzia fino alle superiori di secondo grado, ed anche le famiglie e ai nonni cui viene dedicato il nuovo corso Non è mai troppo tardi realizzato in collaborazione con Auser, Gilf – il cui presidente Antonetti era presente- e il Teatro del Cuore di Roberto Faoro, presso la cui sede, in Piazza Maggiore, sarà ospitato e presentato o venerdì 16 ottobre alle 16.30, corso che sarà tenuto dalla stessa Nicosia.
Il Sindaco Paolo Perenzin in apertura ha sottolineato la rilevanza del progetto e l’interesse che esso riveste per l’Amministrazione Comunale nella direzione di creare fin dalla prima infanzia il terreno e il tassello di una diffusa cultura teatrale – linfa e palestra di vita fin dalla Grecia antica- avvalendosi di una eccellenza territoriale quale Tib Teatro.
Ha poi preso la parola la Dott.ssa Fusaro che ha portato i saluti e il particolare apprezzamento della dirigente del MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca USRV – Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto Ufficio IV – Ambito Territoriale di BELLUNO Michela Possamai, per la qualità del lavoro culturale per le scuole e con le scuole profuso da Tib Teatro, nel corso di questi venticinque anni dedicati al teatro per il territorio bellunese.
E’ poi intervenuta sul merito del progetto educativo Comincio dai 3, il direttore artistico Daniela Nicosia: nove spettacoli in cartellone, 22 le repliche previste, secondo la nuova articolazione che permette al teatro di arrivare fin dentro le aule scolastiche – con i progetti per le secondarie di primo e secondo grado dedicati al Centenario della Prima Guerra Mondiale e alla Giornata della Memoria – e a seguire nei Teatri di Feltre: Auditorium Istituto Canossiano – dove verranno proposte anche più domeniche per le famiglie – e in primavera al Teatro La Sena. Qui un’ampia offerta per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, che si accompagna alla proposta a scuola di corsi e laboratori specifici per le varie fasce d’età: Una Settimana da Favola – itinerario nelle favole per le scuole dell’Infanzia, ed ancora Gioca Teatro per le primarie, Leggere Emozioni, sulla lettura, le emozioni e i paesaggi interiori ad essa connessi, per le secondarie di primo grado, fino alla Scrittura per il Teatro e all’Espressione corporea per le secondarie di secondo grado.
La Nicosia ha poi sottolineato il ruolo significativo delle famiglie nell’ambito di un progetto educativo così articolato, nonché le proficue collaborazioni tra soggetti culturali territoriali, dallo stesso progetto attivate, come quella in atto tra Tib e Teatro del Cuore – col quale vengono proposti corsi in tutto il territorio provinciale – e quello determinante, degli insegnanti, cui è delegata la scelta tra le svariate proposte e il delicato compito di accompagnare i ragazzi nel loro percorso perché ha detto – un grande maestro, può cambiarti la vita, proprio come fece il maestro Manzi che, negli anni del dopoguerra, non ebbe paura di educare i suoi ragazzi ad essere liberi, ad avere fiducia in sé stessi, a sviluppare la curiosità per i fatti del mondo, a conservare il rispetto per le cose e per le persone.”
Per poi concludere con una citazione di Roberto Saviano “Fare teatro significa allenarsi alla vita… insegna a rispettare ruoli e spazi, i propri e quelli di chi ti sta accanto. Nessuna voce sovrasta l’altra. Ci si fida dei colleghi e si rispettano i loro ruoli perché solo così il tuo avrà senso “.
Info e prenotazioni in corso presso Tib Teatro dal martedì al venerdì allo 0437950555
Comincio dai 3 * di Daniela Nicosia
“Un detto dice: puoi contare i semi in una mela, ma non puoi contare le mele in un seme. Il valore del teatro nelle vite dei bambini e dei ragazzi forse è impossibile da misurare con precisione, ma credo che sia un potente
contenitore di semi per un innumerevole numero di mele.”
Yvette Hardie
“Fare teatro significa allenarsi alla vita, quella vera non solo quella da palcoscenico. Il teatro insegna a
rispettare ruoli e spazi, i propri e quelli di chi ti sta accanto. Su un palco non devi mai coprire chi si trova
con te . Tutto dalla platea deve essere chiaro, tutti gli attori visibili. Nessuna voce sovrasta l’altra. Ci si fida
dei colleghi e si rispettano i loro ruoli perché solo così il tuo avrà senso. Regole semplici, regole che non
valgono solo a teatro ma diventano regole di vita. Il teatro andrebbe introdotto a scuola come materia di
insegnamento a partire dagli ultimi anni delle scuole materne. Perché il teatro è equilibrio e ascolto, e ciò
che più manca spesso è proprio la capacità di ascoltare chi abbiamo accanto.”
Roberto Saviano
Il teatro quale componente della qualità della vita: questo il concetto ben sintetizzato dalle citazioni che
abbiamo scelto quali incipit di questa nuova edizione di Comincio dai 3, il progetto di educazione teatrale
che quest’anno per la prima volta a Feltre assume una articolazione organica fino a comporre una
vera e propria stagione teatrale per le nuove generazioni. Una proposta culturale viva quella contenuta
nel progetto educativo Comincio dai 3 – che l’Amministrazione Comunale, ha saputo cogliere e valorizzare,
dando vita a questo nuovo percorso condiviso – una proposta che unisce visioni e forme differenti e
le traduce in esperienza formativa: sia essa la visione dello spettacolo col gruppo classe, gli insegnanti, i
genitori; sia essa il corso di teatro a scuola, il laboratorio, l’incontro, il confronto, una parola questa, forse,
e purtroppo, desueta, oggi. Una parola necessaria perché solo in essa possiamo trovare stimolo per la
riflessione e il rinnovamento.
Tanti i semi, tante le mele che hanno accompagnato questi venticinque anni di lavoro culturale che Tib ha
dedicato al teatro per il territorio bellunese, all’infanzia, ai giovani, e non solo, con convinzione profonda e
fiducia nella cultura quale linfa delle comunità, elemento necessario dell’esistere, che dona senso al nostro
essere, semplicemente, umani. Un progetto culturale esteso, le cui fondamenta risiedono proprio in Comincio
dai 3 che, nel tempo, ha saputo crescere e radicarsi nel cuore e nella mente dei nostri piccoli eppur
grandi spettatori, bambini e ragazzi, che da sempre abbiamo considerato persone, partecipi e protagoniste
di un percorso educativo che nella condivisione di esperienze ed emozioni ha tessuto la sua identità,
quell’essere contenitore di me, di te, di noi, che è proprio del teatro quando si fa nutrimento dell’individuo,
strumento di crescita, di inclusione sociale, di sviluppo.
Nel solco già tracciato in anni di lavoro con le scuole e per le scuole, ma con obiettivi e articolazioni nuove,
ecco dunque all’esordio questa stagione tutta feltrina dedicata ai ragazzi e alle famiglie, la cui offerta formativa
si dispiega sia nelle aule che nei teatri. Con il ciclo teatro a scuola – composto dal progetto storia
e teatro (Racconti di guerra per un mondo di pace) e dal progetto per il giorno della memoria (Shoah
le Memorie) – il teatro arriverà direttamente nelle aule scolastiche per una riflessione sulla prima guerra
mondiale in un caso, e sull’oltraggio della deportazione e dello sterminio nazista, nell’altro. Spettacoli per
gruppi classe in cui, a distanza ravvicinata con gli spettatori, la Storia si rivela, attraverso racconti e testimonianze
che commuovono ed emozionano. Un progetto per le scuole secondarie di primo e secondo
grado, questo, volto a diffondere una cultura di pace tra i giovani, nel ricordo e nel rispetto di coloro che
hanno vissuto in prima persona gli oltraggi della guerra.
All’Auditorium delle Canossiane, in prima parte di Stagione, e nella magnifica cornice del Teatro La
Sena nel mese di maggio, si svolgeranno invece gli spettacoli per la scuola dell’infanzia, le primarie e
le secondarie di primo grado. In apertura, il 29 ottobre, per i più piccoli, Il Melo Gentile, teatro di figura
con animazione a vista e musiche, che ci racconta l’incontro di due vite nello scorrere del tempo: quella di
un albero che generosamente si spoglia e dona, e quella di un bambino che riceve, raccoglie, porta via, e
si fa uomo grazie a questi doni. Ci racconta che non si può crescere senza la dedizione incondizionata di
qualcuno, qualcuno che non ci giudica e non ci vuole diversi da come siamo. Ci racconta della bellezza di
amare e sentirsi amati.
Una favola sul bisogno d’amore negato è Il Brutto Anatroccolo, una favola pop sulle differenze. Lo spettacolo
– il cui testo ripercorre la celebre storia di Andersen, che in scena viene integralmente raccontata,
tessendola con le emozioni e le esperienze vissute dai bambini delle scuole primarie su questo tema – vuol
essere una riflessione sulla necessità di mutare lo sguardo, alla ricerca in noi stessi, di uno sguardo nuovo
che sappia vedere la bellezza del cigno, nascosta, in ogni persona, e accogliere l’altrui bisogno di essere
amato.
Il tema della curiosità, quale attitudine cognitiva, della scoperta, del piacere della conoscenza, accomuna
invece i due spettacoli Viaggio meraviglioso dentro una conchiglia e Ulisse. E se il primo accompagna
i bambini più piccoli nel magico mondo degli abissi e della fantasia, nel secondo è di scena l’Odissea,
narrata e interpretata dagli attori in un suggestivo impianto scenografico realizzato dall’artista visivo
Gaetano Ricci, con musiche originali e danze greche, mentre in quel mito, in quella storia antica, si
rintraccia un profondo, attualissimo messaggio di pace.
Questi gli spettacoli proposti per le scuole. Unitamente ad essi, suddivisi per le diverse fasce scolastiche,
laboratori brevi, e corsi più articolati che accompagnano i ragazzi nella conoscenza e nella pratica dei
linguaggi del teatro, attraverso il gioco, l’espressione corporea, gli affondi sulla drammaturgia e sulle emozioni
connesse alla lettura. Un’ampia possibilità di scelta tra attività diverse, che il progetto Comincio dai 3,
delega agli insegnanti delle diverse discipline e delle diverse fasce scolastiche, quali partner imprescindibili
di questo lavoro per i ragazzi e con i ragazzi.
Significativo, nell’ambito di un progetto educativo quale questo, il ruolo delle famiglie, cui la stagione riserva
quest’anno più spettacoli all’Auditorium delle Canossiane, in orario pomeridiano, di sabato e di
domenica.
E’ il mito ad essere raccontato ai più piccoli – dai tre anni in sù – con immediatezza e vivacità nel delicatissimo
La Favola di Orfeo – Premio migliore spettacolo al Festival Nazionale Ti Fiabo e Ti Racconto.
Caratterizzata da un’accurata drammaturgia in cui la parola si staglia tra bagliori poetici e guizzi di evidente
comicità, la messinscena trasfonde il mito in un universo musicale multietnico che dona alla storia
atmosfere, echi di mondi lontani e immagini evocate anche dai particolari elementi scenici naturali (sassi
del Piave, tronchi d’albero, frutta) di Marcello Chiarenza.
A seguire, per un’allegra domenica di Carnevale, all’insegna della magia delle fiabe, un classico quale
Biancaneve, un divertissement sul testo originale dei fratelli Grimm, nel quale in ogni caso i bambini ritroveranno
il burbero Brontolo e i suoi fratelli, il cacciatore, la regina cattiva, un principe un po’ speciale e
ovviamente lei!
Storica messinscena per tutte le età: Circus Colombazzi. Uno spettacolo che spiazza, che nell’istante in
cui pensi sia tutta una buffonata, ti sorprende per veri numeri acrobatici di estrema difficoltà. Clown o grandi
atleti? Circus è la tenera storia di una famiglia di saltimbanchi, stravaganti giocolieri, pericolanti acrobati,
imbonitori, ciarlatani di inizio secolo, che racchiude tutta la tradizione del teatro popolare, dalla Commedia
dell’Arte al Clown, dal Clown al Buffone!
Alla terza età, dai sessanta in sù, e ai gruppi famiglia, nonni in primis, grazie alla collaborazione con Auser
e Gilf, è dedicato anche il corso Non è mai troppo tardi… un percorso in cui, attraverso le tecniche teatrali,
verrà sollecitata la memoria degli adulti, affinché i ricordi divengano terreno per tessere nuove storie, per
favorire la relazione tra le generazioni, superare insieme timidezze e paure, raccontarsi, raccontare, donarsi
sguardi nuovi, prendersi per mano e proseguire insieme, a lungo…
Un percorso questo che verrà attivato a Feltre in collaborazione col Teatro del Cuore di Roberto Faoro,
preziosa realtà culturale feltrina, che ospiterà il corso in quella nicchia di silenzio e di pensiero che ne è la
sede, in Piazza Maggiore, sede in cui da tempo Faoro realizza, e realizzerà anche quest’anno, apprezzati
corsi di teatro, lettura e scrittura creativa.
Un bell’esempio queste collaborazioni di come i progetti culturali siano luogo e veicolo per nuovi incontri,
per lo sviluppo di nuovi itinerari creativi con i quali confrontarsi, con reciproca fiducia, attraverso visioni,
esperienze e competenze diverse.
La stessa fiducia che noi oggi riponiamo in questo nuovo esordio del progetto educativo Comincio dai
3 a Feltre, col quale intendiamo contribuire alla formazione dei ragazzi, alla loro educazione, fornendo
loro occasioni di condivisione, di relazione, di confronto e di libero pensiero. Per farlo è necessario accompagnarli,
per farlo è necessario che le famiglie ci accompagnino. Determinante, e non solo in questo
orizzonte, il ruolo degli insegnanti, perché un grande maestro, può cambiarti la vita, proprio come fece il
maestro Manzi che, negli anni del dopoguerra, non ebbe paura di educare i suoi ragazzi ad essere liberi,
ad avere fiducia in sé stessi, a sviluppare la curiosità per i fatti del mondo, a conservare il rispetto per le
cose e per le persone.
Il direttore artistico
Daniela Nicosia