E’ un copione oramai collaudato, un già visto all’epoca di Berlusconi e Bossi, che paga in termini di voti, quello che oggi ripropone il governatore del Veneto Luca Zaia, in previsione delle elezioni regionali del 2015.
“Mentre il bollettino di guerra di oggi segnala 14 fatti criminosi accaduti ieri in tutte le province del Veneto, limitandosi a quelli riferiti dai media – afferma Zaia – , dobbiamo anche subire lo sberleffo di tre malviventi albanesi che, parlando tra loro, si dicono che delinquere in Italia conviene perché tanto in galera non si va, con uno di loro che arriva a dirlo in faccia a un ufficiale dei Carabinieri. Fossi nei panni di un Governo nazionale scaverei una buca e mi ci infilerei dentro o, più seriamente, reagirei con tutta la necessaria durezza, operativa e legislativa, ma questa seconda ipotesi purtroppo è drammaticamente lontana”.
“Se necessario lo ripeterò ogni giorno – incalza Zaia – serve con urgenza un atto formale del Governo che riconosca l’emergenza e disponga l’invio di più uomini, più mezzi, dell’esercito e serve una rapida revisione di leggi colabrodo grazie alle quali tre delinquenti da strapazzo si possono permettere di sfottere le Istituzioni”.
Il colmo di oggi – prosegue il presidente della Regione Veneto – si raggiunge con la notizia che non hanno fatto un giorno di galera i due delinquenti arrestati ieri a Verona dopo aver forzato un posto di blocco ed aver causato il ferimento di vari agenti nel successivo inseguimento: un vero e proprio scandalo, determinato da leggi deboli e tremebonde nel loro buonismo, non da chi è chiamato ad applicarle”.
“Sempre oggi – aggiunge il governatore – leggiamo anche che a Rovigo in una notte saltano tre bancomat; a Vicenza spariscono auto e fucili a Magrè, banditi pistoleri assaltano una sala giochi a Sarcedo, fatto saltare con il piccone un bancomat a Valstagna, rubati ori e due pistole a una guardia giurata a Gallio; a Montebelluna viene saccheggiata una tabaccheria; a Padova viene rapinata una parafarmacia pistola in pugno e a Mortise viene fatto saltare un bancomat con l’esplosivo; a Venezia una banda di Kosovari e Macedoni (fortunatamente presi) derubano i turisti in aeroporto, mentre si arriva al colmo di rubare fiori e vasi al cimitero di Concordia; a Belluno oggi è andata bene: “solo” un furto di preziosi a Limana”.
“Mi vergogno io per il Governo italiano – conclude Zaia – ma, a differenza di Renzi & C., io, noi, il Veneto, i Veneti, non ci arrendiamo, perché senza legalità non esiste una società civile degna di questo nome”.