«Quando una norma è palesemente contraria al buon senso e inutilmente vessatoria, cittadini e sindaci hanno ragione a protestare e a ribellarsi». Il deputato bellunese Roger De Menech, non fa sconti al governo sulla manovra inserita nella legge di stabilità che prevede il pagamento dell’Imu anche su terreni agricoli posti oltre i 600 metri di altezza sul livello del mare, del tutto improduttivi e di nessun valore economico.
«E’ un errore», afferma De Menech, «l’ho detto e lo ribadisco. Non si può prendere come riferimento l’altezza del centro geografico di un comune di fondovalle e non tenere conto che il suo territorio si sviluppa tutto sui pendii. Come ho ricordato nell’interrogazione presentata qualche giorno fa, questi terreni non producono alcunché. Tassarli, significa impedire che i proprietari ne facciano la manutenzione, abbassarne ulteriormente il valore già adesso infimo (poche decine di centesimi a metro quadro) e favorire l’abbandono del territorio. Inoltre, la norma mette in grosse difficoltà i comuni che entro quindici giorni devono riuscire a calcolare il valore fondiario dei terreni per calcolare l’Imu ».
Dovremmo fare l’esatto contrario, conclude De Menech, «sussidiare la manutenzione e incentivare i proprietari a mantenerli in ordine, così da contrastare i fenomeni di dissesto. Su questa battaglia non mi darò per vinto».