“Alla luce dei contenuti e delle testimonianze emerse nella puntata di Porta a Porta andata in onda ieri sera su Rai 1, molti dubbi e domande sorgono sulla “gestione” della delicatissima situazione della sala di preghiera islamica da parte dell’Amministrazione Comunale”.
Lo afferma in una nota Diana Broi, capogruppo della lista di minoranza “Progetto comune” di Ponte nelle Alpi.
“Dal momento in cui sono venuta a conoscenza dell’interessamento dell’Associazione Assalam ad un edificio comunale, insieme al mio gruppo consiliare – prosegue Diana Broi – , ho posto una precisa domanda agli organi istituzionali comunali e al Sindaco la risposta è che non se ne sarebbe fatto nulla, perché, sostiene Vendramini, per inserire un luogo di culto all’interno di quello stabile servirebbe un cambio di destinazione d’uso. Cambio a cui Vendramini sarebbe contrario.
Bene, dopo il servizio di ieri sera scopriamo che una moschea in realtà già esiste nello stabile in affitto all’associazione in via dei Martiri!
Visto che il luogo di culto è già presente, chi ha dato il cambio di destinazione d’uso per farlo? Se non è stato dato dal Comune significa che quella è una moschea “abusiva”. E se è abusiva, cosa intende fare ora l’Amministrazione? Chiuderla? Concedere di fatto il cambio di destinazione d’uso?
Non mettiamo in dubbio la buona fede del Sindaco e della Giunta, però è ora che si dica come intendono proseguire. Se il Sindaco non si è reso conto che sul suo territorio esiste una moschea o sala di preghiera islamica, significa che non ha il contatto con la realtà e neppure cognizione di cosa succede nel suo Comune.
Se lo sapeva e ha negato la presenza di una moschea – conclude Diana Broi – , ha mentito ai cittadini, alla minoranza consiliare e alla stampa”.
Per questi motivi il capogruppo dell’opposizione auspica le dimissioni del sindaco.