E’ disponibile in tutte le librerie di Vittorio Veneto e a breve alla libreria Campedel di Belluno l’ultimo lavoro di Massimo Della Giustina dal titolo “Il Senato Veneto per la fortezza di Serravalle: dall’acquisizione veneziana al 1504” .
Lo studio si basa su documenti inediti sinora ignorati dagli storici locali; in estrema sintesi l’opera si è interessata della gestione veneziana del sistema fortificato di Serravalle, dal 1339 sino alla soglia degli avvenimenti della Lega di Cambrai. La ricerca ha svelato diversi aspetti che aiutano a comprendere alcuni punti oscuri che le fonti locali non hanno permesso di illuminare. Tra questi la fondazione del fortilizio del Montesèl, rocca controlaterale a quella di Santa Augusta, la giurisdizione sulla fortezza di Casamatta – sinora ritenuta esclusivamente bellunese ma per più di 50 anni sotto il controllo del podestà di Serravalle – e sulla fondazione, e funzione, della Torre di San Floriano.
Proprio questo è forse uno dei punti più interessanti emersi dallo spoglio dei registri del Senato Veneto conservati presso l’archivio di Stato di Venezia.
La storia del castello di Casamatta, una sorta di chiusa artificiale posta lungo la sponda sinistra, per chi veniva da Serravalle, del lago di Santa Croce fu con molta probabilità costruita per il controllo dei traffici lungo la Strada Regia. Le vicende di questo fortilizio di confine erano note solo a partire dal 1381; le fonti centrali hanno permesso però di ricostruire nel dettaglio le vicende di questo castello limitaneo per gli anni 1339-1381, arco di tempo nel quale le fonti locali, sia serravallesi che bellunesi, tacciono.
Non solo si è avuta notizia dettagliata dei lavori di manutenzione eseguiti in quel periodo, tra cui anche la costruzione ex novo di una torre, ma i documenti veneziani dimostrano soprattutto, inequivocabilmente, che la giurisdizione sul castello fosse esercitata dal podestà di Serravalle. Numerose sono le parti – nome tecnico usato per le delibere delle magistrature veneziane – del Senato che lo dimostrano. Difatti il podestà aveva l’obbligo, ogni due mesi, di passare in rassegna gli undici soldati della guarnigione ed erano le casse del Comune serravallese che stanziavano quanto necessario, non solo per i continui lavori di manutenzione alla struttura, ma anche per il pagamento degli stipendi dei militari. A riprova della giurisdizione serravallese su questo fortilizio – ritenuto sinora solo ed esclusivamente di competenza bellunese – il Capitano della guarnigione poteva allontanarsi dalla fortezza solo una volta autorizzato dal podestà di Serravalle.
Con l’arrivo dei Carraresi e dei Visconti poi, la giurisdizione sulla Casamatta fu esercitata sempre e solo dalla città di Belluno e tale situazione si mantenne con la conquista veneziana del territorio dopo la Guerra di Padova nel 1404, resasi definitiva nel 1420 dopo la breve interruzione del 1411-1420.
Alla storia della Casamatta è connessa anche la fondazione della Torre di San Floriano, in territorio vittoriese, nota – grazie ai dati ricavati dalle fonti veneziane utilizzate in questo studio – a partire dal 1389. Questa, si può ipotizzare, venne costruita dal Comune di Serravalle proprio a seguito della perdita di giurisdizione, e quindi degli introiti, sulla Casamatta.
Questi nuovi dati pongono nuove domande, soprattutto circa i confini tra le due giruisdizioni di Serravalle e Belluno, prima dell’annessione di quest’ultima alla Serenissima Repubblica.
Lo studio è corredato dalla trascrizione di 138 documenti completamente inediti e da un atlante – allegato non solo per facilitare il lettore ma anche a scopo di censimento – composto da 116 immagini. In appendice allo studio è presentata la più completa lista dei podestà di Serravalle – l’unica sinora compilata risale allo studio del Villanova del 1977 – la quale è confrontata con quella presente in un manoscritto conservato presso la Biblioteca Nazionale di Francia; anche questa fonte inedita e completamente sconosciuta agli storici locali.
Materialmente lo studio si presenta come un volume di 192 pagine, in formato 160×240 mm. Il libro ha le prefazioni di Federico Pigozzo, socio della Deputazione di Storia Patria per le Venezie, e di Gianni Perbellini, presidente del Consiglio Scientifico dell’Associazione Città Murate del Veneto. Esce in collaborazione con il Comune di Vittorio Veneto e diverse Associazioni del Vittoriese. Ha il patrocinio dell’Istituto Italiano dei Castelli.
Massimo Della Giustina – Nato a Vittorio Veneto (1986). Laureando in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Trieste. Socio del Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche dal 2008.
Si interessa di storia veneta, in particolare degli aspetti politico-economici legati al commercio del sale nella Terraferma Veneta. Ha recentemente pubblicato in collaborazione con Irene Spada, per i tipi della Compiano Editore, “Il Sale in viaggio da Venezia al Cadore”, ricerca inerente il commercio del sale tra Venezia e il Cadore attraverso le vicende dei magazzini cadorini di Portobuffolè e Serravalle.