Chi ha frequentato il Parco nelle settimane scorse si sarà probabilmente imbattuto in volantini, affissi alle bacheche lungo i sentieri, con fotografie di rane, salamandre, vipere e bisce d’acqua.
Si tratta di richieste di collaborazione per partecipare ad un progetto di ricerca del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi: la redazione del nuovo “Atlante dell’erpetofauna”, uno studio per definire quali Rettili e Anfibi popolano l’area protetta e quale sia la loro distribuzione sul territorio.
Uno studio analogo è già stato realizzato dal Parco nell’ormai lontano 1998 e quindi, a distanza di sedici anni, vi è la necessità di aggiornare i dati.
Allo stato attuale delle conoscenze la fauna del Parco include 12 specie di anfibi e 13 di rettili, un dato significativo, che corrisponde a quasi un terzo delle specie di Rettili e Anfibi presenti sull’intero territorio nazionale.
Il lavoro di studio sul campo è condotto da tre erpetologi professionisti, coadiuvati dal personale del Parco e del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del CFS.
La redazione di un atlante richiede però un lavoro capillare sul territorio di raccolta dei dati; per questo motivo, come già accaduto in occasione della redazione dell’atlante degli uccelli nidificanti, realizzato qualche anno fa, il Parco chiede la collaborazione di tutti i frequentatori dell’area protetta.
Chiunque osservi anfibi o rettili nel Parco o nelle immediate vicinanze può inviare le sue segnalazioni all’indirizzo mail info@dolomitipark.it, indicando data, località e specie osservata (possibilmente con una foto).
E’ importante segnalare anche le specie più comuni, come ad esempio rane e orbettini, perché tutti i dati raccolti sono preziosi per la ricerca.
Va sottolineato che gli animali non vanno toccati e raccolti, è sufficiente una fotografia.
“Nelle scorse settimane – ha dichiarato il Direttore del Parco, dr. Antonio Andrich – sono giunte ai nostri uffici molte segnalazioni di escursionisti, che desidero ringraziare per la cortese collaborazione. Mi auguro che a loro si aggiungano altri appassionati, in modo da poter incrementare la mole di dati già raccolta”.
Il progetto ha durata biennale, quindi la raccolta dei dati proseguirà anche nel corso del 2015; i risultati saranno raccolti in un volume, la cui pubblicazione è prevista per il 2016.