“La misura è colma, basta con buonismo, retorica e accoglienza a tutti i costi. La protesta dei profughi a La Secca la dice lunga sulla strafottenza dei clandestini. Gli diamo vitto e alloggio con i sacrifici del nostro lavoro e si lamentano anche”. Lo dichiara la senatrice della Lega Nord, Raffaela Bellot. “Se scappassero davvero da fame – prosegue – , guerra e povertà non si permetterebbero mai un simile comportamento. I nostri nonni emigrati insegnano: mai avrebbero fatto tali gesti di inciviltà e mancanza di rispetto nei confronti dei paesi che li hanno accolti. Loro a differenza degli immigrati di oggi hanno aiutato quelle economie a crescere e a svilupparsi non a svuotare le casse dei servizi sociali. Abbiamo i bellunesi alla fame, non possono nemmeno accedere alle abitazioni pubbliche e il governo e le amministrazioni locali di sinistra danno tutto agli ultimi arrivati subendo pure i loro capricci”.
Sui fatti accaduti a La Secca, interviene anche il vicesegretario provinciale della Lega Nord Andrea Stella che dice: “Con profonda amarezza apprendiamo a mezzo stampa la situazione incresciosa verificatasi a La Secca dove una quarantina di profughi, ospitati dal centro di solidarietà, ai quali si sono aggregati un’altra decina di migranti, hanno inscenato una protesta per rivendicare un miglior trattamento riguardo il vitto, al vestiario, ai medicinali ed inoltre la volontà di avere la televisione satellitare; a tal proposito, per stemperare gli animi sono dovute intervenire le forze dell’ordine, alle quali va il nostro plauso e tutta la nostra solidarietà, affinché la situazione non degenerasse; visto che era stato anche bloccato l’accesso alla stazione ferroviaria. Abbiamo potuto apprendere come i Prefetti siano chiamati a dover trovare “a tutti i costi” una soluzione, a seguito della scelta scellerata attuata dal Governo centrale di proseguire con l’operazione Mare Nostrum, cercando di evitare azioni forzate di “requisizione”; la volontà, in primo luogo, è quella di far digerire la pillola amara agli Enti Locali cercando per ora consenso e disponibilità volontaria.
In realtà stiamo assistendo ad una vera e propria “messa in scena”, infatti quello che abbiamo sotto gli occhi è il tentativo, peraltro anche con qualche lacuna strutturale, vedi nel caso specifico di La Secca, (luogo già peraltro alla luce dei riflettori della cronaca locale) di creare una rete di accoglienza in grado di ospitare sistematicamente un flusso costante di immigrati.
Siamo inoltre rammaricati nel sentire che per gli immigrati “non ci sono problemi economici” e poi invece trovare gli stessi interessati ad inscenare proteste per un miglior trattamento, quando invece la “nostra gente” in difficoltà chiede sostegno economico agli Enti preposti, la maggior parte delle volte si sente rispondere “che non ci sono disponibilità economiche” per poter intervenire concretamente nelle specifiche situazioni.
La riflessione che vogliamo proporre è semplice e banale: è giusto creare dei posti di accoglienza per persone straniere quando diverse famiglie del nostro territorio, che si trovano in gravi condizioni economiche, non ricevono nessun aiuto?
Concludendo – dichiara Stella – , va il nostro plauso e pieno appoggio a chiunque si spenda per aiutare il prossimo, che ne ha davvero bisogno, ma non comprendiamo il motivo per cui, il prossimo da aiutare, sia raramente il “nostro vicino di casa”.
Prima la nostra gente!”