La Giunta regionale del Veneto ha destinato 3 milioni 746 mila 650 euro alle Province per le attività di caccia. L’europarlamentare PD Andrea Zanoni ha affermato: «In un periodo di difficoltà economica, in cui si tira la cinghia per servizi fondamentali per i cittadini come sanità, istruzione e aiuti per anziani e disabili, la Regione continua a fare assurde regalie alla lobby dei cacciatori. Sono soldi pubblici che andrebbero destinati alle famiglie in difficoltà»
Nell’ultima seduta del 2013, la Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla Caccia Daniele Stival, ha distribuito alle Province 3 milioni 746 mila 650 euro da destinare alla caccia. Di questi oltre tre milioni, 562 mila euro saranno suddivisi dalle Province ai proprietari e conduttori di terreni che rientrano nel Piano Faunistico Venatorio.
In particolare, alla Provincia di Belluno vanno 280 mila 534 euro, a Padova 460 mila 865 euro, a Rovigo 231 mila 867 euro, a Treviso 560 mila 976 euro, a Venezia 424 mila 626 euro, a Verona 697 mila 489 euro, a Vicenza 1 milione 746 mila 650 euro.
Del totale verranno ripartiti tra i conduttori dei terreni quasi 109 mila euro a Belluno, 61 mila 500 euro a Padova, 58 mila 841 euro a Rovigo, 78 mila 399 euro a Treviso, 76 mila 544 euro a Venezia, 87 mila 953 euro a Verona, 89 mila 920 euro a Vicenza.
L’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «La caccia è economicamente insostenibile e le tasse che vengono corrisposte dai cacciatori servono solo in minima parte a coprirne le spese di gestione. Solo per fare degli esempi, gli uffici di assessorati provinciali e regionali e i loro staff, gli uffici delle Questure per le licenze di caccia, tesserini e calendari venatori da stampare ogni anno hanno costi che vanno ben oltre i soldi pagati dai cacciatori. Le tasse pagate dai cacciatori vengono in realtà destinate per buona parte ai ripopolamenti di fauna di allevamento e non bastano a pagare gli esorbitanti costi di gestione della macchina burocratica a servizio del mondo venatorio. È inaccettabile che nel difficile momento economico che stiamo attraversando si sperperino soldi pubblici e che sia l’intera comunità a doversi sobbarcare le spese. La Regione tira la cinghia per servizi fondamentali per i cittadini come sanità, istruzione e aiuti per anziani e disabili, ma continua a fare assurde regalie alla lobby dei cacciatori con i soldi dei cittadini veneti. Mi auguro almeno che parte di questi soldi arrivino effettivamente ai proprietari dei terreni che loro malgrado sono costretti da leggi sbagliate a far entrare i cacciatori nei propri terreni ».