“La suddivisione operata dalla giunta tra comuni ricadenti nel tematismo “Dolomiti” e in quello “Montagna Veneta” sarà ridiscussa in VI Commissione turismo. Non c’è nulla di definitivo come mi ha rassicurato personalmente l’assessore Finozzi. Mi auguro solo che stavolta ci sia più collaborazione a attenzione anche da parte del territorio e di chi oggi grida allo scandalo”.
A dirlo è il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond, padre e autore in aula – al momento della discussione e approvazione della nuova legge quadro del turismo nel giugno scorso – dell’emendamento che ha consentito la nascita di un tematismo ad hoc per le Dolomiti.
“Senza quel mio emendamento non ci sarebbe stata alcuna differenza tra la Montagna Veneta e le Dolomiti, fatto che mi aveva fatto sobbalzare sulla sedia. Peccato che in quella occasione, nonostante la bozza della giunta fosse a disposizione di tutti, mi sono ritrovato da solo a portare avanti quella richiesta che poi è stata condivisa e appoggiata anche dal collega Reolon. Dal territorio ci fu solo qualche flebile segnale di sostegno tardivo, nulla di più”.
“Per questo mi sorprende e mi amareggia constatare ancora una volta come la critica ex post sia sempre più viva della collaborazione che dovrebbe esserci durante tutta la fase legislativa”, sottolinea il capogruppo del Popolo della Libertà.
“Detto questo, sono convinto che la ripartizione vada pesantemente rivista. Non inserire il capoluogo dolomitico per antonomasia nel tematismo “Dolomiti” rasenta l’errore grossolano. Stessa cosa dicasi per tutti i comuni ricadenti nell’area del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi e sottolineo Dolomiti.
Penso che per tutti i comuni bellunesi non dolomitici – che sono veramente pochi – si possa studiare una soluzione ad hoc, magari con un nuovo tematismo specifica chiamato “montagna bellunese” o con una clausola di salvaguardia all’interno della “montagna veneta”. Insomma, ci sono ancora i margini per intervenire e migliorare quella che resta una conquista, ovvero il tematismo ad hoc per le Dolomiti, vero valore aggiunto della nostra provincia”.
“Non vorrei però che si perdesse troppo tempo in una questione risolvibile come questa, quando la vera sfida è quella del trasferimento di tutte le competenze in materia di turismo alla Provincia dal 1 gennaio 2014, conquista che come consiglieri bellunesi abbiamo portato a casa, anticipando – almeno nella materia del turismo – l’agognata specificità sancita con lo Statuto regionale. Su questo aspetto dobbiamo lavorare da subito con operatori, Provincia e amministratori locali perchè non si arrivi a gennaio con le idee ancora confuse”, conclude Bond.