Il momento dell’inaugurazione di qualcosa assomiglia al crinale di una montagna, quella linea immaginaria che unisce tutti i punti di maggior altezza di un rilievo e che separa un versante dall’altro.
L’inaugurazione della 16^ edizione di Oltre le Vette, sabato prossimo, 6 ottobre, alle 18, nel Cubo di Botta, a Palazzo Crepadona, sarà anche questo: una linea che traccerà una sorta di spartiacque tra tutto quello che è stato il prima – programmazione, ricerca, incubazione, organizzazione, svelamento, attesa – e tutto quello che sarà il durante e il dopo, fatto di emozioni che si sperano condivise, della proposta di un fitto carnet di appuntamenti che ci si augura sapranno soddisfare il pubblico più esigente e della verifica di come saranno andate le cose.
La partenza dal crinale, sabato, avrà il contesto delle due grandi mostre di Silvia De Bastiani e Giacomo De Donà che verranno presentate proprio sabato alle 18, accanto a quella che impreziosisce piazza dei Martiri dal 1° al 15 ottobre, The Mountaineers, del fotografo Manuel Ferrigato, in collaborazione con IMS- International Mountain Summit di Bressanone.
L’assessore alla Cultura del Comune di Belluno, Claudia Alpago Novello, assieme a Flavio Faoro e Simone Favero, i due curatori della rassegna, darà il via alla salita, aprendo ufficialmente la rassegna con i suoi 20 appuntamenti, 10 giorni, 3 mostre, 9 film, e poi libri, concorsi, premi e appuntamenti in luoghi insoliti.
“Vivo con emozione il momento dell’avvio della 16^ edizione della rassegna Oltre le Vette – commenta l’assessore Alpago Novello – perché vorrei corrispondesse a un’occasione in cui incontrarsi, ai piedi delle montagne, coi valori che la montagna porta con sé, primo fra tutti la necessità di condividere, di essere attenti al compagno di salita, valori che sono importanti anche per una prospettiva di crescita da realizzare nella quotidianità. La meta del nostro camminare deve essere la cima, perché solo dalla cima si fa esperienza del fatto che è realmente possibile superare i limiti e osservare un orizzonte ampio, aperto che regala prospettive nuove per lavorare e agire. Mi auguro che saremo in tanti a fare questo cammino, anche partecipando a Oltre le Vette, i cui eventi sono tutti a ingresso gratuito”.
“Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato finora – conclude l’assessore Alpago Novello – e che si impegneranno durante la rassegna per garantire la buona riuscita di ogni singolo evento. Ringrazio anche gli sponsor, Mega Supermercato, BigMat De Mas Edilizia, Aku Trekking and Outdoor Footwear e Unicredit Banca, perché Oltre le Vette è possibile anche grazie al loro supporto. Ringrazio, infine, il TrentoFilmFestival, partner storico della nostra rassegna, e International Mountain Summit di Bressanone, nuovo collaboratore di Oltre le Vette”. Oltre le Vette è realizzato, inoltre, in collaborazione con Regione Veneto, Reteventi, Provincia di Belluno, Comune di Ponte nelle Alpi, Club Alpino Italiano, Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, Fondazione Giovanni Angelini Centro Studi sulla Montagna e Chies e le sue montagne.
La mostra di Silvia De Bastiani, allestita nel Cubo e nel primo Loggiato di Palazzo Crepadona, esporrà al visitatore 20 acquerelli, quasi tutti di dimensioni insolite, considerato che si parla di lavori su carta. Per la maggior parte si tratta di opere inedite, preparate per questa mostra, e pensate in modo particolare per lo spazio del Cubo. Non passerà inosservato sicuramente l’acquerello di 460 per 195 centimetri!
Gli acquerelli rappresentano Dolomiti, con un omaggio speciale alla Schiara, di cui nel Cubo saranno esposti 3 pezzi. “Questa non è una scelta fatta con l’intento di rappresentare o catalogare tutte le cime di un gruppo o di una zona – commenta l’autrice – bensì con l’intenzione di rivivere la montagna attraverso la pittura: sono montagne che ho visto, che ho toccato, che ho osservato, che ho scalato, che ricordo. Nelle mie opere non mi prefiggo l’obiettivo di essere fotorealistica, ma, piuttosto, di astrarre la montagna elevandola a qualcosa di più personale. Quando inizio un dipinto è come mi immaginassi di essere ancora lì seduta alla base della parete, o sulla cima o sul pendio di fronte, e il foglio bianco diventa il luogo dove ho freddo, caldo, sono stanca, o tira il vento, sono sola o in compagnia, è presto o ormai è notte”.
Silvia De Bastiani
Nata a Feltre, Belluno, nel 1981. Nel 2004 consegue il Diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2006 si specializza in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso la stessa accademia. Dal 2007 collabora come assistente alla cattedra di Anatomia Artistica del Prof. Mauro Zocchetta presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. È docente del Corso Libero di Acquerello dal 2008 e del Corso Libero di Disegno dal 2012 presso l’Accademia di Belle Arti “G.B. Cignaroli” di Verona. Ha approfondito la tecnica dell’acquerello seguendo tra gli altri i Maestri Angelo Gorlini e Pedro Cano. Dal 2012 è membro dell’Associazione Italiana Acquerellisti.
La mostra fotografica di Giacomo De Donà occuperà, invece, lo spazio della Sala Boranga, sempre a Palazzo Crepadona, con una serie di fotografie non banali che porteranno i visitatori a scoprire la personale visione dell’autore delle Dolomiti Bellunesi e della Valbelluna, fino alle sconfinate Taiga e Tundra della Scandinavia.
Dice di lui Simone Favero: “Giacomo è un capocordata nella scoperta dell’essenza naturale, io mi immagino a solcare le sue orme, e guardarlo puntare d’improvviso il suo obiettivo, e cogliere il momento, fermare il suo tempo, che qui diventa “nostro”.
Camminare nella natura è un gesto semplice. Camminarci attraverso, cogliendo come per magia l’essenza delle cose, la più vera: questo è un dono di pochi. Giacomo ha sensibilità non comune, trova del necessario in Lapponia così come in Dolomiti, alle porte di casa; un necessario naturale autentico, che ferma con rispetto in fotogrammi, cui si può leggere dietro. Lui ferma l’immagine prima nel suo cuore, poi la mente, solo dopo viene il click. Non cercate amore in queste foto, se prima non amate gli alberi, la tundra, la verticalità dolomitica, le nuvole, la neve. Non ci resta che incamminarci per questa mostra, e diventare suoi compagni di viaggio”.
Giacomo De Donà
Nature Photographer – Guida Naturalistica – Accompagnatore Turistico. Appassionato di viaggi e scoperte, predilige esplorare le terre nordiche e lo attirano i climi freddi. Affronta i suoi viaggi con un approccio intimo e lento, lasciandosi trasportare da ciò che trova sul territorio. Il cattivo tempo non lo spaventa, anzi lo attira, le condizioni più difficili rivelano l’autenticità dei luoghi. Scatta qualcosa quando nubi prepotenti oscurano il sole, si alza il vento e l’aria si fa sempre più fredda…
Come un richiamo: mentre si osservano le manifestazioni della natura, elementi naturali noi stessi, la fotografia (naturalistica) diviene, in questo mondo in cui l’uomo vuole giocare a fare Dio, un ritorno alle proprie origini, un tornare a essere un semplice elemento…
“Potermi trovare faccia a faccia con le altre creature che popolano i boschi, le foreste, le montagne, significa essere riuscito a rientrare nel circolo della natura, essere stato nuovamente accettato come essere vivente. Tutto ciò mi riempie di gioia, talvolta smetto perfino di fotografare, e semplicemente lascio che il tempo scorra, naturalmente” (Giacomo De Donà).
Le due mostre saranno visitabili dal 6 al 21 ottobre, tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.00; venerdì, sabato e domenica anche dalle 10.00 alle 12.30. Nelle mattine della domenica gli autori saranno presenti ad accogliere i visitatori.