Martedì scorso personale dell’Anas, Compartimento della viabilità per il Veneto, ha iniziato a posizionare, sugli svincoli degli accessi all’autostrada A27 a Cadola, attrezzatura atta ad impedire l’accesso contromano agli automezzi.
Faccio presente che, in seguito all’incidente dello scorso 2 giugno in cui perse la vita Daniel D’Ambros, scrissi lettere alla Società autostrade, all’Anas e alla Polizia stradale, sezione di Belluno, per chiedere quali fossero le decisioni che avrebbero preso a riguardo, perché fatti simili non accadessero più. Lettere inviate per conoscenza anche agli organi di stampa locali.
Mentre la polizia stradale brillò per mancanza di risposta, con le prime ci fu subito un confronto che portò a numerosi sopralluoghi sul posto. Di tutto questo carteggio tengo un archivio dettagliato.
Con la presente intendo ringraziare l’amministrazione delle due Società ed il personale giunto sul posto (signori Ferrandino, Borelli e Sebben), che con competenza hanno discusso con me sulle problematiche e le possibili soluzioni. Ringrazio anche per l’aver mantenuto fede agli impegni nei tempi concordati.
Non posso però astenermi dal criticare il mancato, o ritardato, interessamento sullo scottante argomento da parte dei nostri rappresentanti politici. Ma questa, purtroppo, è l’ennesima dimostrazione dello scollamento che c’è fra essi e la cittadinanza.
Tomaso Pettazzi – Belluno