Nei giorni scorsi il Sindaco di Ponte nelle Alpi, interrogato sulla lentezza dei cantieri dell’edificando centro di Paludi, ha attribuito la causa dello stop alla crisi del settore.
Probabilmente l’analisi del sindaco corrisponde a verità, ma la cosa fa sorridere: vuoi vedere che i commercianti del cosiddetto “dettaglio tradizionale” devono ringraziare la crisi (quella stessa crisi che ne sta uccidendo a palate) se i centri commerciali non sorgono come funghi?
A dire la verità noi speravamo qualcosa di diverso… Per esempio, speravamo che la nuova legge in corso di elaborazione in Regione fosse l’occasione di dare risposte concrete in termini di freno alla Grande Distribuzione, allo stop al consumo indiscriminato del territorio, alla speculazione edilizia collegata all’egemonia mortifera delle catene multinazionali, ripensando di nuovo al commercio come strumento privilegiato per la valorizzazione dei nostri paesi e delle città ed anche come freno allo spopolamento delle valli.
Ma della nuova legge abbiamo solo notizie piuttosto vaghe, se non quanto, a spizzichi e bocconi, l’assessore Isi Coppola ci riferisce di tanto in tanto, in modo generale e sommario.
Così non va. L’abbiamo detto all’Assessore e lo ripetiamo pubblicamente: siamo coscienti dei cambiamenti epocali che la normativa di settore ha subito soprattutto a livello europeo, ma questo non significa che non ci si possa sedere a definire regole certe, chiare, non protezionistiche ma capaci di garantire il conseguimento degli obiettivi di cui ho detto sopra e che, almeno a parole, l’assessore sembra condividere.
Caro Assessore, smettiamola di giocare a nascondino e tiri fuori questa legge. Voglio sperare che possano essere trovate soluzioni che vadano oltre il laissez-faire che sembra improntare (secondo quanto abbiamo appreso) la nuova disciplina, in nome di una presunta liberalizzazione che l’Europa imporrebbe, perché le soluzioni ci sono e la pretesa “liberalizzazione senza regole” è un mito da sfatare.
Tutti gli addetti del settore sanno che se non si giungerà entro l’anno all’approvazione della nuova norma ci saranno aperture indiscriminate e incontrollate, con effetti deleteri per tutti. Se è vero il detto “chi ha tempo non aspetti tempo”, non perdiamo ulteriori settimane preziose e lavoriamo concretamente. Il Veneto lo merita e così pure migliaia di piccoli commercianti che danno occupazione e necessitano di certezze per il loro futuro.
Franco Debortoli – presidente Confcommercio Belluno, vicepresidente Confcommercio Veneto