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giovedì, Giugno 8, 2023
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Ponte Bailey. * Intervento dell’ex assessore Paolo Gamba

Paolo Gamba

In merito a quanto leggo da più parti in questi giorni sul ponte “bailey”, credo
sia necessario fare un po’ di chiarezza.

Nel 2006, quando dopo anni di inerzia si è finalmente deciso di affrontare la patata bollente della ristrutturazione del Ponte degli Alpini, l’amministrazione Bortoluzzi e la Prefettura si sono poste il problema di garantire una normale mobilità in città. In otto mesi è stato pensato, finanziato, realizzato e aperto al traffico il ponte bailey. Veneto Strade ha provveduto ad affittare la struttura da una società olandese per tre anni per l’importo di 220mila euro annui. La spesa, per i primi tre anni, è stata sostenuta da Veneto Strade. Nel 2011 l’amministrazione Prade ha rinnovato il contratto di affitto abbassando l’importo a 150mila euro. Il Comune, quindi, ha pagato 110mila euro per l’affitto fino a giugno 2012.

La precedente amministrazione comunale ha sempre inteso (e io l’ho sempre dichiarato con decisione) che l’attraversamento sul Piave sarebbe dovuto diventare definitivo, per non creare disagi agli abitanti del Castionese, Limana, Visome e le aree attigue. Visto che il bailey deve essere rimosso a carico del Comune e restituito alla società proprietaria, l’idea era quella di costruire un ponte strallato (di cui esistono già i progetti) quaranta metri più a sud dell’attuale struttura che sarebbe nel frattempo servita a mantenere la normale viabilità fino all’ultimazione dell’opera. La necessità di un ponte strallato deriva dalle caratteristiche dell’alveo del Piave, a tutela della struttura da piene eccezionali, non frequenti ma tuttavia da non escludere. Un ponte definitivo, di conseguenza, richiede di poter resistere anche ad eventi di questa natura.

Ponte Bailey Belluno

Dire che il tunnel del Col Cavalier rende superfluo quell’attraversamento, vuol dire non avere chiara la situazione della viabilità bellunese e dimenticare che esso serve oltre 10mila persone e che lo attraversano ogni giorno più di 13mila vetture.

Quella del pedaggio che tanto clamore ha suscitato, altro non è che una provocazione, una soluzione estrema in risposta a quanti dicono che “non si può fare” perché è sempre più difficile, nell’attuale situazione, trovare fondi regionali e nazionali: in questi casi, invece di demolire tutto (metaforicamente e letteralmente) è necessario avere il coraggio di fare scelte alternative. Si tratta quindi, come dicevo, di un’ipotesi estrema. Se vogliamo essere pragmatici, invece, dobbiamo considerare che possiamo tenere in funzione il ponte bailey fino al 2020-21, quando dovrà essere sottoposto a collaudo. Ma dobbiamo anche renderci conto che avere un attraversamento definitivo in quel luogo è indispensabile per la città. Inoltre, forse non tutti sanno che il Ponte della Vittoria ha bisogno di manutenzioni, e parlo di interventi importanti: per la sua sistemazione c’è un preventivo di due milioni e mezzo di euro. Volete una città divisa in due?

Pensate che il Col Cavalier dia beneficio alla città? Ne dà certamente, sopratutto ai camion, ma sicuramente non agli spostamenti giornalieri dei cittadini. A chi dice che si può comunque “allungare un po’” e utilizzare il Ponte Sarajevo ricordo che, oltre ad andare a congestionare altre aree, dirottare il traffico su quel percorso, significherebbe aumentare la percorrenza di quasi tre chilometri… pensate alle ricadute per chi li percorre quattro volte al giorno in termini di costi di carburante. Per non parlare delle conseguenze in termini di inquinamento e il disagio in termini di aumento del traffico in questa e, a cascata, in altre zone… Cosa dovremmo pensare, altrimenti, se persino il PD si è ricreduto e ha – da tempo – cambiato idea, dopo le prime sarcastiche affermazioni con cui inizialmente è stata accolta la notizia che avremmo realizzato quel ponte?

Paolo Gamba – ex assessore alla viabilità del Comune di Belluno

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