“Sono passati mesi dall’insediamento dell’amministrazione Massaro e stupore è la parola giusta. Mai successo di essere travolti da uno “tsunami” di proposte politiche di questa portata, un attivismo sfrenato che credo non abbia pari nella nella lunga e complessa storia dei sonniferi”. L’acida ironia è del coordinatore provinciale dell’Italia dei Valori Luca Funes. “La gravità del momento – prosegue Funes – è nota, ma per fortuna abbiamo trovato persone capaci di agire e la lista non e’ di poco conto. Ottimo l’interesse per i parcheggi. Positivo il “recycling” della situazione teatrale bellunese, fino al prossimo casino possiamo stare tranquilli e poi sara’ la solita tragedia. Notevole l’attenzione agli orari musicali e alle festicciole di piazza,ambiti cui va strettamente collegato il censimento delle band cittadine. Ne avevamo proprio bisogno.
Interessante anche l’approccio turistico,in attesa di idee europee si parla di percorsi tematici relativi alla citta’ e alla sua storia. Unico rischio quello di un malinconico tour cimiteriale tra luoghi non visitabili,servizi inesistenti e bar classicamente sprangati proprio quando non ce la fai più. Uscendo dal turbine di idee restano però dubbi ed assenze, segue elenco.
Dolomitibus, ovvero l’arte di cambiare idea. Nis e dintorni dove la confusione regna sovrana, l’unica certezza è che non ci servono dei piccoli BIM in cortile con qualche disoccupato in aggiunta. Progetto “Speculare in Nevegal”, anche qui poca chiarezza nessuna prospettiva e una piccola/comoda dimenticanza sulla cubatura, per arrivare a 160.000 metri cubi dobbiamo moltiplicare i casermoni delle ex-segherie per circa 11 volte. Non servono commenti, ma progettualità diverse. Masterplan di Cavarzano,chi l’ha visto? O anche sentito via mail. E la stessa considerazione vale per i silenzi riguardo a Col Cavalier,Piazza dei Martiri e scuole Gabelli. Oltre che per l’area di Levego dove pare ci sia assoluto bisogno di voluminosi edifici ai quali appendere tanti cartelli “VENDESI” o “AFFITTASI”, forse sovrapproduzione da smaltire. Per continuare sarebbe bene discutere anche su una serie di temi che,per quanto non strettamente “comunali”, incidono ed incideranno pesantemente su quella famosa qualita’ della vita che ricordiamo citata a dismisura in tutti i programmi elettorali. Innanzitutto la sorte della provincia,la cancellazione dell’ente senza una contropartita in termini di reali autonomie creera’ disservizi certi e squilibri prevedibili. A seguire la “mangiatoia” A27 e il disastro ferroviario locale, scelte speculative ed elettorali che sicuramente non ci portano verso dimensioni di turismo diffuso e ad una gestione più corretta del territorio. E per concludere l’assordante silenzio su un penoso ed incivile Piano Sanitario Regionale che ci riguarda sia come utenti sia come residenti nel comune di Belluno. Senza dimenticare che quanto noi accetteremo per il San Martino rischia di essere la fine per quel minimo di copertura sanitaria del territorio provinciale che ancora resiste.
Tra un impegno e l’altro – conclude Funes – speriamo si trovi il tempo di parlarne”.