Giace negletto e dimenticato da troppo tempo nel cortile del Palazzo Crepadona l’emblema stesso della Belluno romana: stiamo parlando del sarcofago di Flavio Ostilio e di sua moglie Domizia. La situazione si è aggravata dopo la costruzione del brutto cubo di Mario Botta, in quanto ora si trova in una posizione ancora più straniante e squalificante. Più che simbolo di un passato lontano e glorioso il sarcofago è divenuto il segno di uno squallido presente, incapace di conservare e rendere onore alle testimonianze della storia. E pensare che quando fu scoperto, nel 1480 durante gli scavi per la costruzione della chiesa di Santo Stefano, profonda fu l’emozione nella cittadinanza, tanto che alcuni decenni dopo, nel 1539, fu posto con tutti gli onori su quattro colonne in Piazza Duomo, davanti al Palazzo dei Nobili (la ahimè scomparsa Caminada) a testimoniare l’orgoglio dei bellunesi per il loro passato romano: lì rimase sino al 1841 quando fu riportato accanto alla chiesa di Santo Stefano.
Ed è questa la proposta che avanzo quale candidato della Destra per le prossime elezioni comunali: sia ripristinata l’antica localizzazione del sarcofago di Flavio Ostilio in Piazza Duomo. E’ un impegno che prendo a nome di tutti i bellunesi non dimentichi delle loro radici e delle loro origini.
Francesco Demattè – Candidato de “La Destra” al Consiglio Comunale di Belluno