L’onorevole Maurizio Paniz, intervistato questa mattina da Alessandro Milan, su Radio 24, prima nega. Poi, incalzato dal giornalista, ribadisce la sua posizione: carcere ai giornalisti che pubblicano atti processuali di inchieste ancora in corso. L’oggetto dell’intervista in diretta questa mattina alle 8.20 su Radio24 del Sole 24 Ore, era l’autorizzazione a procedere nei confronti del deputato del Pdl Alfonso Papa. Paniz, componente commissione giustizia della camera e capogruppo nella giunta per l’autorizzazione a procedere gruppo Pdl, ha precisato che il compito della commissione è quello di valutare se “vi sono stati reati così gravi da dover ricorre a limitare la libertà personale. E comunque – ha aggiunto l’avvocato bellunese – occorre distinguere il piano giuridico da quello morale”. A metà intervista, però, Milan coglie l’occasione per chiedere a Paniz: è vero che lei vuole il carcere per i giornalisti? “No – risponde Paniz – voglio solo sanzioni più gravi, congrue con chi pubblica atti processuali coperti dal segreto istruttorio”. Il giornalista allora mette con le spalle al muro l’onorevole e chiede: sanzioni più congrue significa il carcere? “Secondo me sì – dice Paniz – perché chi pubblica atti processuali riservati fa un doppio danno, all’imputato e anche all’indagine in corso. Se il giornalista è onesto – conclude Paniz – non avrà nulla da temere e non dovrà porsi problemi”.