La Corte di Cassazione, che oggi avrebbe dovuto esprimere un proprio parere sulla legittimità del quesito referendario che prevede il passaggio del territorio della provincia di Belluno dal Veneto al Trentino – Alto Adige, ha rimandato l’attesa decisione al prossimo 2 marzo. L’Ufficio Centrale per i referendum della Corte di Cassazione, nella riunione di quest’oggi non si è espresso sul quesito referendario che prevede il distacco del territorio della provincia di Belluno dal Veneto ed il suo passaggio al Trentino – Alto Adige. Primo caso in Italia di una intera provincia che chiede l’annessione ad altra regione, il quesito referendario era approdato alla Corte di Cassazione quando, un mese fa, il presidente della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin, e quello del Consiglio provinciale, Stefano Ghezze, si erano recati a Roma per depositare la delibera con cui l’organo di Palazzo Piloni dava il via all’iter per la richiesta della consultazione popolare, così come sostenuto dai 17.500 firmatari della relativa petizione. «Da parte nostra continueremo a monitorare la situazione, tenendo alta l’attenzione – ha commentato il presidente del Consiglio provinciale, Stefano Ghezze – . Ho già chiesto un colloquio al magistrato che è presidente dell’Ufficio Centrale per i referendum, presso la Corte di Cassazione: chiederò chiarimenti sul motivo del rinvio di oggi ed eventualmente domanderò di capire cosa ci dobbiamo attendere dalla prossima riunione del 2 marzo».