
«Le aziende di Belluno versino le tasse direttamente alla Provincia. Sono soldi che appartengono al territorio e qui devono rimanere». La solita vecchia minestra leghista riscaldata questa volta l’ha riproposta l’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro, Stefano De Gan, nel corso del tavolo tecnico-economico che si è tenuto oggi (mercoledì 29 dicembre) a Palazzo Piloni. «Nell’ultimo anno, l’ammontare del residuo fiscale dei Bellunesi, cioè i soldi che sono stati pagati in tasse a Roma, senza che tornassero a favore del territorio, è stato di circa 700mila euro. Nel 2007, si è avuto un picco di oltre un miliardo di euro: tutti soldi regalati alle casse dello Stato». «Se fosse possibile trattenere direttamente a favore del nostro bilancio quella somma, i nostri problemi verrebbero azzerati. Potremmo dare risposte immediate a qualsiasi urgenza e realizzare le opere ed i servizi che le ristrettezze economiche ci vietano – ha detto ancora De Gan – . Ecco perché rivolgo alle aziende, anche per il tramite delle associazioni di categoria e ordini professionali, questo invito: versate le vostre tasse direttamente nel conto corrente di Palazzo Piloni». Nell’estemporanea esternazione di fine anno, l’assessore non ha spiegato chi dovrebbe farsi carico dei vari servizi pubblici, scuole, strade, ospedali, Forze armate, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, pensioni, stipendi pubblici, anche quelli dei politici. Tutto con le tasse locali? E’ sicuro l’assessore che i conti tornino, in una provincia come la nostra con la popolazione più vecchia del Veneto?