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lunedì, Ottobre 2, 2023
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Fabrica 2010: nessuno ha chiarito come restituire ai cittadini il diritto di votare il proprio rappresentante

Primo Torresin
Primo Torresin

Coerenti con il nostro impegno, desideriamo lasciare il 2010 con alcune considerazioni generali che riguardano la crisi drammatica della politica, la sua estraneità ai problemi economico e sociali. – è quanto si legge nella nota di fine anno del movimento Fabrica 2010 rappresentato da Primo Torresin –  A noi sembra che la politica invece che al Paese pensi a se stessa, tutta presa dalla dissoluzione sempre più grave di un bipolarismo incapace, alla prova dei fatti, di assicurare un governo al Paese. Le ultime settimane di questo faticoso anno sono state dominate dal pallottoliere tra tradimenti e acquisti, mentre è mancato un vero confronto tra le parti cosiddette “in lite” sulla politica economica e sociale e sulle riforme istituzionali. Per quanto riguarda la tanto evocata riforma elettorale a noi pare che nessuno abbia chiarito come restituire ai cittadini il potere di scegliere chi li deve rappresentare. Siamo preoccupati per un federalismo fiscale che rischia di aggravare i problemi di equità di un sistema fiscale non adeguato. Come pure pensiamo che le addizionali non possano assumere un ruolo rilevante nel finanziamento degli Enti Locali. Anche la nostra comunità locale vive di questi problemi: difficoltà di risorse non consentono la stesura di un bilancio che possa essere definito programmatico, rischio di diminuzione dei servizi sociali per mancati trasferimenti regionali e conseguente difficoltà per famiglie e Imprese che continuano ad essere attraversate da una profonda crisi. Mentre i giovani continuano a non intravvedere un futuro disegnato secondo le loro necessità e aspettative. E allora – conclude la nota di fabrica 2010 –  l’augurio di buon anno nuovo che noi rivolgiamo alla nostra comunità territoriale è l’auspicio vero e concreto di un ritorno ad una politica vera nazionale, regionale e Locale che abbia come finalità evidente non la sopravvivenza di qualcuno (Partito o Politico/Amministratore) ma il ritorno ad una partecipazione su scelte condivise e necessarie per il benessere della nostra comunità, unica via possibile per stemperare un clima politico che pensa solo alla prevaricazione degli uni sugli altri.

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