13.9 C
Belluno
lunedì, Ottobre 2, 2023
HomeLettere OpinioniSfruttamento ambientale e diritti di proprietà in Cadore

Sfruttamento ambientale e diritti di proprietà in Cadore

La presente per ringraziare due persone interessate all’ambiente dolomitico. In questo caso specifico in merito alla lottizzazione “La Boa” in Auronzo di Cadore (taluni sostituiscono cadore con aspromonte).
I Signori Oscar De Gaspari e Secondo Reschiglian, trevigiano l’uno e veneziano l’altro  – che dichiarano inoltre di essere soci del Cai locale, il cui presidente sembrerebbe orientato più all’ossessivo sfruttamento ambientale, piuttosto che alla sua conservazione, rischiando inoltre di rendersi complice nel caso di future possibili disgrazie – hanno chiaramente illustrato con i propri articoli apparsi sulle testate locali nei giorni scorsi, ultimo dei quali in data odierna a firma del Signor Reschiglian, il clima feudale in cui è immerso Auronzo di Cadore (geograficamente inteso). A questi Signori lo scrivente non può che sottolineare che ulteriori, come vari, sono gli esposti dello scrivente sulle questioni ambientali locali inviati alla Procura della Repubblica, come pure ad una serie infinita di altri Organismi di Controllo. L’Amministrazione comunale locale da anni dirige varie operazioni speculative vendendo o affittando immobili senza posssedere nemmeno i documenti di proprietà, ma solamente con un’autocertificazione (Lottizzazione di Ligonto), sottraendo quindi gli stessi immobili (sentenza irrevocabile del 1943 e non impugnata dal Comune napoleonico di Auronzo) agli originari proprietari, ossia alle Regole locali.  Altra questione – da non sottovalutare, se pur marginale – è quella che ad Auronzo le risorse comunali vengono inoltre distribuite sottoforma di contributi con assoluta, come esclusiva discrezionalità, senza un minimo di criterio analitico e la stessa (discrezionabilità) viene inoltre spudoratamente dichiarata per iscritto dal Sindaco locale. Come dire: agli amici si e a chi non lo è no. Altra forma di potere locale risulta l’evidente (tutto agli atti) disinteresse del rispetto della Legge 241 sulla trasparenza. Allo scrivente risulta comunque positivo che all’esposto del Signor Secondo Reschiglian sia seguita almeno una risposta dal Prefetto ed una convocazione presso il Comando della Forestale. Allo scrivente nulla è stato risposto in merito nemmeno alla “bomba ecologica” della ex Argentiera, nemmeno dopo una lettera aperta inviata al Presidente della Repubblica. Sarebbe bastata una risposta di rassicurazione sullo stato inquinante locale. Invece silenzio assoluto. In questo caso oscuro e preoccupante silenzio. La speranza è che non vengano tagliate le risorse anche alla Direzione Investigativa Antimafia. I poteri sono forti e gli intereessi in gioco enormi, come inquantificabili con una normale calcolatrice. Non ci sono in gioco solamente le migliaia di metri cubi in progetto a riguardo delle lottizzazione “La Boa” (frana in dialetto locale), dove è bastato trovare un professionista che firmasse una relazione per dare il via all’operazione e dove un giorno potrebbe verificarsi la solita disgrazia annunciata. Nel caso ciò succedesse, per gli eventuali morti non ci sarebbe giustizia. Il troppo silenzio locale porterà all’assoluzione di ogni eventuale colpevole.
Wladimiro Vecellio

- Advertisment -

Popolari