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Una Giornata di studi dedicata a Beniamino Dal Fabbro, venerdì 29 ottobre alla Sala Bianchi dalle 9.30

Beniamino Dal Fabbro, un artista che spaziò tra molti interessi: letteratura narrativa, poesia, musica, traduzione di letteratura francese e inglese, arti visive, saggistica, giornalismo e pittura. Venerdì 29 dalle ore 9.30 si svolgerà la Giornata di Studi “Beniamino Dal Fabbro, scrittore” con l’intento di avviare un dibattito scientifico sulla grande figura di intellettuale dello scrittore bellunese, per l’organizzazione della Biblioteca civica di Belluno e della Regione del Veneto. Dal Fabbro spaziò in svariati campi della cultura, sempre però con lo sguardo e la sensibilità dello scrittore. Per approfondire tutti questi aspetti dieci specialisti – studiosi e docenti universitari – dei diversi settori nei quali si occupò il poliedrico intellettuale bellunese,  avranno il compito di proporre degli studi allo scopo di approfondire la sua figura. Di seguito gli interventi previsti: Franco Contorbia (Università di Genova), “Beniamino Dal Fabbro nel Novecento italiano”, Catia Cantini (studiosa di Firenze) “Dal Fabbro: arte e vita di un “maudit”, Matilde Biondi (studiosa di Firenze) “Le corrispondenze di Beniamino Dal Fabbro. Testimonianze dall’epistolario”, Fabio Magro (Università Milano-Bicocca) “Tra autobiografia e letteratura: sulla prosa di Beniamino Dal Fabbro”, Rodolfo Zucco (Università di Udine) “Beniamino Dal Fabbro scrittore in versi”, Anna Nozzoli (Università di Firenze) “Su Beniamino Dal Fabbro viaggiatore in Russia”, Silvia Contarini (Università di Udine) “Le traduzioni in prosa: Rousseu, Flaubert, Camus”, Alessandro Taverna (Università di Bologna) “Anatemi e apoteosi. Forme della critica musicale in Beniamino Dal Fabbro” e Giorgio Luzzi (studioso e poeta di Torino) “Riflessioni su Dal Fabbro traduttore di poeti”. Nel corso di questa giornata si svolgerà anche la presentazione del sito che la Biblioteca civica dedica, tra le sezioni speciali, a Beniamino Dal Fabbro con la versione digitale della biblioteca/archivio dello scrittore; sarà Giovanni Grazioli direttore della Biblioteca civica di Belluno, a intervenire al dibattito su “Il Fondo Beniamino Dal Fabbro presso la Biblioteca civica di Belluno”. Si tratta di un enorme archivio digitale di 50.000 immagini, costruito in diversi anni di campagne fotografiche e realizzato dal Centro elaborazione dati del Comune di Belluno.  Tutte le relazioni confluiranno successivamente in un volume degli atti della Giornata di studi, che sarà il primo studio collettivo sulla figura del grande Autore bellunese. La partecipazione alla Giornata è libera e aperta a tutti. Per ogni ulteriore informazione sull’organizzazione dell’evento, contattare la Biblioteca civica di Belluno al tel. 0437948093 o tramite e-mail: biblioteca@comune.belluno.it. o su: http://biblioteca.comune.belluno.it/home.

 

Bibliografia, attività giornalistica, premi

1. Poesia
Villapluvia e altre poesie. Firenze, F.lli Parenti, 1942
Carme giovanile e frammenti. Modena, Guanda, 1943
Epigrammi. Venezia, Edizioni del Cavallino, 1944
Descrizione di Orfeo. Milano, Epi, 1954
Gli orologi del Cremlino. Venezia, Neri Pozza, 1959
Catabasi. Milano, Feltrinelli, 1969

2. Prosa
La gioventù perduta. Roma, Lettere d’oggi, 1943
Viaggio di contrizione. Padova, Le Tre venezie, 1945
Taccuino di Russia. Milano, All’insegna del pesce d’oro, 1955
Lettere a un provinciale. Milano, Ferriani, 1961
La cravatta bianca. Milano, Mondadori, 1965
Un autunno in Russia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1967
Etaoin. Milano, Feltrinelli, 1971

3. Critica e saggistica
Avvertimenti intorno alla poesia. Milano, Corrente, 1941
Discorso e ode in morte di Paul Valery: instants, traduzioni, studi per un saggio. Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1946
Crepuscolo del pianoforte. Torino, Einaudi, 1951
I bidelli del Walhalla. Ottocento maggiore e minore e altri saggi. Firenze, F.lli Parenti, 1954
Esperienze musicali di Jean Dubuffet. Venezia, Edizioni del Cavallino, 1962
I poeti e la gloria. Milano, Editoriale Contra, 1965
Musica e verità: diario 1939-1964. Milano, Feltrinelli, 1967
Mozart. La vita. Scritti e appunti 1945-1975. Milano, Feltrinelli, 1975

4. Traduzioni
Valéry, Gli incanti. Milano, Bompiani, 1942
Rodenbach, Il regno del silenzio. Milano, Industrie grafiche Pietro Vera, 1942
Mallarmé, Il demone dell’analogia. Milano, Garotto, 1944
Flaubert, L’educazione sentimentale. Torino, Einaudi, 1944
Poeti del simbolismo (Baudelaire, Verlaine, Mallarmé, Rimbaud, Rilke). La sera armoniosa. Milano, Rosa e Ballo, 1944
Flaubert, Novembre. Minuziano, 1945
Rousseau, Passeggiate solitarie. Milano, Bompiani, 1945
Breton, Primo Manifesto del Surrealismo. Venezia, Edizioni del Cavallino, 1945
Baudelaire, Lettere alla madre. Milano, Bompiani, 1945
Proust, Malinconica villeggiatura. Milano, Minuziano, 1945
Alain, Sistema delle arti. Milano, Muggiani, 1947
Rilke, Le rose. Milano, All’insegna del pesce d’oro, 1947
Camus, La peste. Milano, Bompiani, 1948
Supervielle, Il ladro di ragazzi; Il sopravvissuto. Milano, Bompiani,1949
Valéry, Poesie. Milano, Feltrinelli, 1962
Péret, Il disonore dei poeti. Milano, Editoriale Contra, 1966
Waldberg, Sei fascicoli sull’arte moderna. Milano, Editoriale Contra, 1966
Valéry, Degas Danza Disegno. Milano, Feltrinelli, 1980
Valéry, Scritti su Leonardo. Milano, Electa, 1984
Dal Larousse musicale alcune voci siglate. Milano, Rizzoli, 1989

5. Edizioni con saggio introduttivo
Memorie della mia vita di Giacomo Leopardi. Milano, Bompiani, 1942
Sette anni di sodalizio con Leopardi. Milano, Gentile, 1944
Poeti contemporanei antologia. Milano, Edizioni della Conchiglia, 1945
Tomea. Venezia, Edizioni del Cavallino, 1945
Berlioz. La Dannazione di Faust, 6 dicembre 1846. Milano, Istituto d’ alta cultura, (1946)
Enrico Baj. Milano, Edizioni Galleria Schettini, 1954
La Giammuffa di Nino Bazzetta de Vemenia. Milano, Scalabrini, 1966

6. Collaborazioni letterarie e di critica letteraria con: l’Ambrosiano, La Sera, Avanti!, Il Giorno, Il Gazzettino, Il Resto del Carlino, Campo di Marte, Corrente, Letteratura, Via! e Le vie d’Italia.

7. Titolare della critica musicale in: Milano-Sera 1947-1954, Il Giorno 1956-1964, L’illustrazione italiana 1959-1962, Tempo 1969-1973, rubrica nel Terzo programma della RAI 1972-1975, Avvenire 1968-1982.

Premi letterari:
Premio Riviera dei Marmi 1966 ex-aequo con Ungaretti
Premio Carducci 1969

Premi per l’attività giornalistica
“Il Premiolino. Il gusto della sincerità” Milano 1979
Note biografiche Beniamino Dal Fabbro (Belluno 14.8.1910 – Milano 25.8.1989)

Beniamino Dal Fabbro nasce a Belluno il 14 agosto 1910. E’ figlio di Francesco, Segretario generale dell’Amministrazione provinciale e di Ada Guarnieri.
Durante la Prima Guerra mondiale la famiglia, costretta a lasciare la città, si rifugia a Firenze. Qui Beniamino frequenta le elementari, le impressioni di quel periodo sono rievocate sia nei suoi versi sia nelle sue prose. A Belluno compie gli studi classici e nel 1933 si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Padova.
Nel 1937 si trasferisce a Milano dove prende i primi contatti con gli ambienti letterari e artistici. Fa le prime prove di collaborazione letteraria su “Campo di Marte”, “Corrente”, “Letteratura” e l”Ambrosiano”. Frequenti anche i ritorni a Belluno.
Gli anni che precedono la Seconda Guerra mondiale e soprattutto gli anni di guerra sono particolarmente difficili per un giovane letterato che, privo di risorse economiche sufficienti, vive tra la camera ammobiliata dove di suo non ha che libri e i caffè. E’ la solitudine del poeta che subordina qualsiasi esigenza alla vocazione per la poesia e all’indipendenza personale. Delicato nella persona, di salute cagionevole, è sostenuto dalla forza che gli viene da un temperamento ardente e da un’intelligenza tanto lucida quanto insofferente a qualsiasi condizionamento. Tra il 1943 e il 1944 Beniamino Dal Fabbro è a Belluno, definita in una famosa raccolta poetica Villapluvia, che amava e di cui parlava spesso con tenerezza ma anche con improvvisi moti di ribellione, per fare poi ritorno definitivamente a Milano. Nella città che vive i momenti più tragici del conflitto, frequenta l’ambiente intellettuale di Brera e il lavoro più intenso di Beniamino Dal Fabbro è dedicato alle traduzioni, sia in prosa sia in versi, soprattutto di Flaubert, Valery, Breton, Baudelaire e Camus.
Dal 1947 al 1954 è titolare della critica musicale sul quotidiano “Milano-Sera”: l’esercizio della critica musicale è uno degli aspetti della sua attività di scrittore di cui egli ha una nozione unitaria. Conoscitore profondo della musica, pianista lui stesso, vive l’esperienza musicale con la passione e il rigore che gli sono propri.
Nel 1953 compie un viaggio nell’URSS: sarà un momento importante della sua vita, poiché lo affronta con l’entusiasmo dello scrittore che, prima ancora che dalla curiosità per un mondo diverso rispetto a quello in cui vive, così ricco di suggestioni storiche e politiche, è spinto dall’interesse per un paese dove sono nate le opere di Puskin e Tolstoj. Ne trarrà impressioni indelebili come testimoniano le sue opere, un diario personale, una serie di immagini fotografiche e alcuni disegni e dipinti. Nel 1955 conosce Gigliola Beratto, che sarà sua compagna di vita per oltre un trentennio, e diverrà erede e custode dell’archivio dello scrittore.
Dal 1956 al 1964 è critico musicale de “Il Giorno”, con il quale collabora anche per la letteratura, così come con “Il Gazzettino” e con il “Resto del Carlino”. Nel 1958-59 sarà protagonista di una causa giudiziaria intentata da Maria Callas per diffamazione per un suo articolo di critica alla cantante dopo un’edizione scaligera di “Anna Bolena” pubblicato su “Il Giorno”. Ne uscirà prosciolto insieme al direttore del giornale Gaetano Baldacci. Le sue opere in prosa e in poesia non hanno i riconoscimenti che meriterebbero: egli parla di un “veto” che l’ufficialità ha posto contro la sua persona e la sua opera. Nel 1968 assume l’incarico di critico musicale presso il quotidiano “Avvenire”, con il quale svolge questo compito fino al 1982; la conclusione del suo rapporto di lavoro con il giornale è resa amara dal mancato riconoscimento dei suoi diritti, questa ingiustizia sarà da lui subita come un ennesimo oltraggio. Gli anni della vecchiaia sono sotto il segno dell’incertezza e del disagio, la salute ha dei cedimenti, comincia ad essere tormentato dall’asma che andrà peggiorando a causa di un enfisema. La curiosità e l’interesse per la vita è sempre vivissimo, vorrebbe intraprendere nuove collaborazioni, sente che molto gli era dovuto e poco gli è stato dato. Sono però anni difficili, durante i quali le condizioni di salute peggiorano fino al giorno della morte avvenuta il 25 agosto 1989.

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