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venerdì, Dicembre 1, 2023
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Conti in rosso e fame di poltrone affliggono la giunta Prade. Ecco la fredda analisi della situazione fatta dai consiglieri di opposizione Jacopo Massaro e Attilio Sommavilla

Attilio Sommavilla
Attilio Sommavilla

La bufera della maggioranza non è più alimentata solo dalla ricerca di “careghe”, ma adesso anche dal rimpallo, da parte dei consiglieri del PdL e Lega, della responsabilità del fallimento politico dell’Amministrazione Prade. A sostenerlo sono i Consiglieri di opposizione Jacopo Massaro e Attilio Sommavilla, che ricordano: <<Prade ha vinto le elezioni promettendo due cose: un cambio di rotta rispetto alle scelte del passato, e maggiore attenzione alla manutenzione del territorio; ma non è riuscito a mantenere nessuna delle due promesse>>. <<Prade si è accorto che alcune scelte politiche del centrosinistra erano necessarie>>, spiega Sommavilla,<<come nel caso della raccolta differenziata; ma anche sul piano degli investimenti, dopo faraonici progetti di park interrati in Piazza Piloni, subito spariti, hanno portato avanti solo opere dell’amministrazione di Centro Sinistra (dal Ponte Alpini a via Psaro ad alcuni marciapiedi). L’unica novità è che hanno ritardato i pagamenti, facendo così saltare il patto di stabilità per oltre 10 milioni di Euro e portandoci in questa situazione: pensate che la nuova società Sportivamente Belluno (quella finanziariamente “sana”) non ha soldi per pagare gli stipendi ed il Comune è costretto a ricomperarle le tribune dello stadio per coprire il buco; e la stessa società aumenterà le tariffe delle strutture sportive, magari scaricando la responsabilità sulla manovra del Governo, che però non sarà approvata prima di agosto>>.

Iacopo Massaro capogruppo Pd in consiglio comunale di Belluno
Iacopo Massaro capogruppo Pd in consiglio comunale di Belluno

Sul versante delle manutenzioni, spiega Massaro, <<le risorse ci sarebbero state, ma sono state usate per pagare 3 nuovi Dirigenti, che costavano circa 450.000 Euro all’anno, e il portavoce del Sindaco, che ne costa 48.000. E questo non è andato giù neanche a parte della Maggioranza, perché ha tradito il progetto politico originario. Ora spostano l’attenzione sull’idea di “far lavorare le imprese bellunesi”, ma non dicono che le imprese sono pagate in ritardo, che è stato cancellato l’incentivo per l’apertura alle nuove attività, che non vengono più sostenute le iniziative dei commercianti e che nei cantieri comunali lavorano sempre le stesse ditte. Si può dire che così si sostengono le attività produttive bellunesi? Emblematico il recente caso del TIB: spingono ad andarsene un’impresa che in una quindicina di anni ha riversato su Belluno alcuni milioni di euro facendo lavorare un sacco di gente, ma che ha la grave colpa di produrre cultura anziché l’asfalto ed i tombini che la Giunta Prade si e’ dimenticata di finanziare mentre pensava ai dirigenti>>. Intanto da Roma giunge un altro spettro che aleggia sulla Città: quello della manovra di Tremonti, che falcidierà gli Enti Locali e forse distribuirà le poche risorse rimaste ai comuni coi conti in ordine, tra i quali purtroppo non può comparire Belluno.

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