“Il Presidente del Tribunale ha chiesto la disponibilità del Comune di Belluno, e io ho ritenuto che fosse giusto darla. É il nostro contributo, non di maniera, perché anche a Belluno possano essere impiegate al lavoro persone che dovranno svolgere lavori di pubblica utilità perché condannati dal Giudice di Pace. Qui, infatti, il lavoro non manca. Dopo la firma della convenzione, dunque a breve, l’accordo sarà operativo”. Questo è stato il commento del Sindaco di Belluno, Antonio Prade, alla delibera con la quale la Giunta ha deciso di sottoscrivere una convenzione con il Ministero della Giustiza che consentirà di svolgere presso il Comune di Belluno i lavori di pubblica utilità che il Giudice di Pace, su richiesta dell’imputato, avrà deciso con sentenza. Vale la pena di ricordare che la legge prevede che l’attività lavorativa deve essere svolta nell’ambito della Provincia in cui risiede il condannato e comporta la prestazione di non più di sei ore di lavoro settimanale da svolgere con modalità e tempi che non pregiudichino le esigenze di lavoro, di studio, di famiglia e di salute del condannato. Solo se l’interessato lo richiede, il tempo di lavoro potrà essere superiore alle sei ore settimanali. Alla persona che svolge lavori di pubblica utilità non può essere corrisposta alcuna retribuzione.