“La cessione del demanio idrico alla Provincia è un atto dovuto: la firma finale di competenze che erano state ottenute grazie alla legge del febbraio 2006”. Così Sergio Reolon commenta la notizia della delibera che ufficializzerà, martedì prossimo in Regione e mercoledì in Provincia, il passaggio dei canoni idrici (ma non di tutte le proprietà dei corsi d’acqua) a Belluno, pari a 12 milioni di euro, più gli arretrati.
“E’ bene che si sia finalmente conclusa una vicenda che si è trascinata per quattro anni a causa dei ritardi che la Regione ha continuato a frapporre: la legge del 2006 già prevedeva questo passaggio, ed è stata un riconoscimento della battaglia dell’acqua che abbiamo portato avanti per anni. Purtroppo, però, con rammarico, vediamo che l’atto è diminutivo rispetto a tutto quello che la legge prevedeva sia per quanto attiene i soldi, mancano all’appello almeno 13 milioni di Euro e non è chiara la questione del pregresso, sia per quanto riguarda le competenze. Sopratutto la rinuncia alla gestione del Piave appare grave ed immotivata. Prima di esprimere una valutazione più compiuta voglio comunque analizzare il dispositivo dell’accordo”.