Domenica 31 gennaio alle ore 10,30 nella Sala Muccin del Centro Giovanni 23mo, in piazza Piloni (Belluno), si terrà l’incontro con i candidati per le primarie del 7 febbraio (seggi aperti dalle 8 alle 20). Saranno presenti Dolores Bortolas, Paolo Vendramini, Paolo Bello e Sergio Reolon che parleranno di lavoro, scuola, salute, la montagna, l’acqua, l’autonomia. Tutti i grandi temi della sinistra. Le primarie, ahimè, nate come strumento di democrazia, per dare la possibilità agli elettori di scegliere chi sarà il candidato sul quale poi puntare compatti, si sono rivelate talvolta una lama a doppio taglio. E’ il caso, ad esempio, delle primarie della primavera del 2007 per la scelta del candidato sindaco di Belluno, che si trasformò in un duello all’ultimo sangue tra Maria Cristina Zoleo e Claudia Bettiol. Di più. In Puglia la recentissima sfida alle primarie tra Niki Vendola e Francesco Boccia ha visto il trionfo del primo. Un trionfo troppo consistente, secondo alcuni commentatori maliziosi, che nel computo dei votanti avrebbero identificato anche elettori della destra che, pur di evitare l’accordo con l’Udc qualora fosse stato Boccia il vincitore, si sarebbero presi la briga di andare alle urne per votare Vendola. Che aveva escluso fin dall’inizio la possibilità di correre insieme all’Udc. Un metodo, insomma, quello delle primarie, che funziona in altri Paesi, ma come al solito, applicato all’Italia, mostra i suoi lati peggiori. Ma è sempre meglio del “porcellum” ossia i listoni preconfezionati dalle segreterie dei partiti.